Lettera aperta al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Lo riconosciamo in partenza: i sottoscrittori di questa lettera, a differenza del presidente e dei coordinatori del Popolo della libert sono da sempre liberali, e hanno sempre cercato di adottare comportamenti che fossero coerenti con le proprie convinzioni. Proprio la corrispondenza tra ciche si afferma e ciche si pratica infatti uno dei capisaldi dell’essere liberali. E’ stato quindi per noi, incalliti liberali, davvero sconcertante apprendere che Lei ha richiesto all’oggi primo ministro russo Vladimir Putin di tenere la lezione di apertura della cosiddetta “Universitdel Pensiero Liberale”. La Sua iniziativa un vero paradosso e ribalta in modo inaccettabile gli elementi essenziali ed ineludibili del pensiero dei padri fondatori del liberalismo italiano ed europeo. E’ l’associazione di una parola sacra : libert ad una storia politica che nasce nel Kgb sovietico e prosegue con metodi di polizia, di occultamento della verit di ripristino della vecchia mitologia del potere sovietico ora mescolata agli sgargianti interessi personali dei nuovi dominatori dell’economia. Non Vladimir Putin l’uomo che puinsegnare, in Italia e nell’Occidente, cos’la libert tanto meno in ambito economico. L’oppositore di Putin Khodorkosky stato spogliato della sua societ la Yukos, e dopo un processo farsa ora costretto ai lavori forzati. Lo stesso destino stato riservato a Platon Lebedev. La morsa del potere politico rappresentato da Putin si stretta sulla indipendenza, non solo proprietaria, dei media, prontamente nazionalizzati o ricondotti alla dipendenza dagli ordini politici. Nulla si fa conoscere circa i veri responsabili della morte di Anna Politkovskaja, giornalista del giornale, quello sliberale, Novaja Gazeta, impegnata nella piliberale delle funzioni: criticare il governo per le reticenze e le responsabilitnel conflitto ceceno. Le voci russe che non riescono a parlare liberamente o che non parlano pidel tutto sono troppe perchsi possa accettare senza reagire la Sua iniziativa, che stata formulata in un’ occasione ufficiale nella Sua veste di presidente del Consiglio del nostro Paese e percidoppiamente sconcertante ed offensiva per tutti gli uomini e le donne liberali. Abbiamo infatti il diritto di pretendere che il presidente del Consiglio italiano rispetti le tradizioni, la cultura e i valori dei padri fondatori del liberalismo che sono anche i padri fondatori del nostro Paese. FinchLei sarpresidente del Consiglio avremo il diritto di chiederLe di astenersi dal mescolare la propensione personale ad un rapporto preferenziale con Vladimir Putin con la storia del liberalismo, che appartiene anche alla nostra storia personale. Ci preoccupa, infine, questo Suo invito, perchesso sembra contenere l’auspicio di una stretta integrazione tra il sistema realizzato da Vladimir Putin e quello italiano. Ma non del modello russo che ha bisogno l’Italia, siamo certi che di questo sono convinti tutti gli italiani. Barzini Ludina Bitetto Andrea Buratti Tonino Cassano Gim Cesco Giuseppe De Luca Stefano (Segretario PLI) Di Massimo Guido (PLI) Facchetti Beppe Galluccio Fabio Gerolimetto Bruno Gerolimetto Mario Guzzanti Paolo (deputato PLI) Lecis Enrico Magnifico Giovanni Marzari Fabio Monaco Ignazio Morganti Franco Palumbo Enzo (Presidente Consiglio Nazionale PLI) Pasta Alberto Pera Costanza Prodomo Raffaele Rangoni Machiavelli Beatrice (vice-presidente e patron Internazionale Liberale) Saitta Antonio Scarano Maurizio Steffenino Mario Terzi Giuliano Vetritto Giovanni (Critica liberale) Volante Marco Zanone Valerio Alleanza Lib-Lab Associazione per la Democrazia liberale Comitato liberale di Alleanza per l'Italia Spazio Lib-lab

{ Pubblicato il: 30.04.2010 }