antonio caputo
Nessun commentoUn sistema partitocratico capace di trasformare una minoranza in maggioranza assoluta, con il potere di eleggere il Presidente della Repubblica, i Presidenti di Camera e Senato e di modificare la Costituzione (a colpi di "minoranze" divenute solo ex lege maggioranza assoluta)), e ancor prima di "nominare" sostanzialmente il premier, con effetti disgregativi del principio del bilanciamento dei poteri.
Tra i punti programmatici dell'ultimo Governo Prodi vi era il cambiamento del porcellum e la messa in sicurezza della Costituzione, da modificare con sola maggioranza qualificata di due terzi, fermo restando il referendum popolare confermativo di cui all'art. 138.
Il 17 giugno, sotto la spinta di importanti e indipendenti personalita' dalle cultura, delle professioni, dell'economia, da Giovanni Sartori a Carlo Federico Grosso a Tullio De Mauro a Gian Enrico Rusconi, Stefano Passigli , Claudio Abbado, Margherita Hack, Innocenzo Cipolletta, Massimo Teodori, Franzo Grande Stevens , Gae Aulenti, Gianni Ferrara, Domenico Fisichella, Umberto Eco e tante altre belle persone, si e' avviato l'iter referendario per abrogare il mostruoso e antidemocratico premio di maggioranza e le liste bloccate del porcellum, mantenendo lo sbarramento del 4 per cento: col risultato di avere non piu' di 5 partiti, in luogo dei 12 -13 regalatici dal porcellum, ma anche dal mattarellum, che improvvisamente e callidamente risorse dalle ceneri, evocato da un gruppo di parlamentari, improvvisatisi "referendari" o meglio controreferendari.
Un gruppo di parlamentari, tra cui Parisi, Veltroni, Di Pietro, Castagnetti, Bindi, ha infatti ritenuto di proporre un altro referendum, al dichiarato scopo di :far rivivere per via referendaria il mattarellum.
E' un evidente inganno e segno di arroganza. di chi ha inteso unicamente ostacolare il referendum proposto dal cosiddetto Comitato Passigli, come e' di tutta evidenza solo che si ponga mente alle seguenti considerazioni:
a) In primo luogo, non consta, ed e' anzi un dato di fatto che i sullodati parlamentari, nei sei lunghi anni trascorsi dal porcellum, mai abbiano proposto nella sede propria una qualche riforma della legge elettorale, richiedendone l'esame parlamentare, anche quando - ultimo Governo Prodi - la maggioranza paramentare era a portata di mano.
b) E' sempre un dato di fatto insuperabile, che i sullodati appoggiarono e anche promossero il fallimentare e fallito referndum Guzzetta, che certamente non avrebbe ripristinato il mattarellum, bensi' esaperato le tre catretterstiche negative del porcellum, riconducendo il mostruoso premio di maggioranza al solo partito di "maggioranza"relativa
Le circostanze fattuali sub a e sub b dimostrano che i sullodati intendevano mantenersi stretto il porcellum e casomai un superporcellum.
Che poi un parlamentre si arroghi la pretesa di proporre per via referendaria l'abrogazione di una legge emanata dall'Organo legislativo di cui Egli fa parte, senza che consti una sua qualche iniziativa in proposito in Parlamento, e' segno evidente di eticamente disdicevole confusione con un ruolo che la Costituzione assegna al popolo, ad integrazione del procedimento di formazione delle leggi.
Arroganza, confusione e inganno che mascherano l'evidente volonta' di continuare a tenersi buono il porcellum, in una visione fondamentalistica del maggioritario, in realta' disgregatrice della forma parlamentare e, potenzialnmente, della stessa democrazia.
Non e' qui in gioco la contrapposizione tra proporzionalisti e fautori del maggioritario.
E' in gioco la pretesa di ristrette oligarchie di continuare a tenersi stretto stretto il risultato di una qualunque competizione elettorale., in un momento che vede nell'intero Occidente democratico la crisi dello stesso principio della rappresentanza democratica e in Italia la disfatta di presunte elites, immodificabili e delle classi dirigenti in genere incapaci di autoriformarsi e di produrre sietemi capaci di consentire quella che Gaetano Mosca definiva la "circolazione"delle elites, ovvero il loro ricambio per via democratica.
Al punto che il maggioritrario all'italiana, dal mattarellum in poi, ha permesso che le stesse persone fisiche, divenute oligarchia, tanto dell'uno che dell'altro sedicente alternativo schieramento politico, si siano ripetutamente "proposte", sistematicamente autoricandidandosi la volta successiva.
Come diimostra l'esperienza anglosassone, lo stesso bipartitismo non puo' essere e non e' il risultato di una fictio legis, quando ne vengano meno le condizioni.
E in ogni modo la democrazia parlamentare inglese conosce contrappesi in Italia inesistenti, rispetto al potere della maggioranza (reale e non virtuale).
La fictio legis sostiene viceversa, in Italia, senza contrappesi, le due oligarchie al potere, che peraltro sistematicamente continuano a sfasciarsi dopo il voto
La stessa sorte ebbe il mattarellum, che giunse a produrre dopo l'iniziale embrassons nous, con relative spartizioni preventive dei Collegi ad opera dei "capi" partito, prima del voto, sino a 15 raggruppamenti parlamentari, con relativa e conseguente dilapidazione di risorse pubbliche.
Senza contare che il mattarellum , in un Paese a forte insediamento criminale e clientelare , ben si presta alla elezione popolare di capi-mafia", capi bastone e patrroni di ogni specie e risma, comunque contribuendo ad un eccesso di personalizzazione della politica e al proliferare di tanti partitini personali.
Ma vi e' di piu':
Come ben sanno e non possono non sapere i "controreferendari", che hanno peraltro conseguito il risultato della smobilitazione del Comitato c.d. Passigli:, prima ancora che lo stesso cercasse di organizzare la raccolta delle firme, la proposta che essi fanno di abrogare per intero il porcellum e' unicamente segno di demagogia, che non porta in nessun luogo e meno che meno alla "reviviscenza" del mattarellum: a riprova del fatto che essi intendono tenersi il porcellum:
Perche' in un Paese di "giocatori" la lotteria del premio di maggioranza potrebbe premiarli, e chissenefrega della democrazia.
Perche', se anche la vittoria non arrivasse, come e' altamente probabile, in quanto il porcellum "costringe" l'intero schieramento autodefinotosi di centro-destra, maggioranza comunque in senso relativo nel Paese, ad unirsi, gli oligarchi delllo schieramento che arrivera' secondo, avranno comunque in mano tutto cio' che si definisce e autodefinisce "opposizione", con tutto cio' che la cosa comporta in termini di possibili e reali "spartizioni" in termini anche di sottogoverno e di abuso di pubbliche risorse.
L'ingannevole controreferendum e' infatti palesemente inammissibile, per evidenti motivi di logica formale, oltre che giuridiche, in quanto:
1) Mai la Corte Costituzionale, che in proposito piu' volte ribadi' il principio, potrebbe ammettere un referendum che, a brogando per intero la vigente legge elettorale, lascerebbe in tal modo il Paese privo di una qualunque legge elettorale, ovvero di una legge "necessaria" per la stessa esistenza della democrazia parlamentare
(cfr. ex multis Corte Costituzionale n.15/2008, per cui:"le leggi elelttorali appartengono alla categoria delle leggi cotituzionalmente necessarie, la cui vigenza e' indispensabile per assicurare il funzionamento e la continuita' degli organi costituzionali della repubblica", per cui "i requisiti di ammissiblita' dei referendum abrogativi concernenti leggi elettorali implicano, come conseguenza logica e giuridica, che i relativi quesiti referendari non possono avere ad oggetto una legge eelttorale nella sua interezza..");
2) L'abrogazione sic et simpliciter del porcellum non e' in grado di far rivivere alcunche', in considerazione degli effetti meramente abrogativi della proposta referendaria:
tantomeno una legge da anni abrogata, che peraltro non tutti gli abrogazionisti del porcellum intendono far rivivivere, non potendosi comunque presumere ex lege in capo ai medesimi una qualche volonta' positiva , come tale sostitutiva di prerogative che appartengono al Parlamento.
La migliore riprova sta nella proposta del Prof.Zagrebelsky, indirizzata, inutilmente, ai parlamentari della sedicente opposizione, di proporre, in Parlamento, una legge che abroghi il porcellum e ripritini il mattarellum..
Nessun parlamentare si e' mosso seriamente in tale direzione, lasciando il Prof.Zagrebelsky con il cerino tra le dita.
Ultimo inganno rivolto agli ingenui: l'impossibile ripristino del mattarellum per via referendaria.
Ma quando la Corte Costituzionale, ammesso e tutt'altro che concesso che vengano raccoltre le firme, che nessuno sta peraltro, significativamente, seriamente raccogliendo, dichiarera' inammissibile il referendum, chi ripaghera' gli ingenui?
C'e' il serio rischio di un ulteriore avvitamento, che puo' trascinare ulteriormente il Paese sulla strada dell'avventura , i cui esisti potrebbero essere infausti.
Come scriveva il Prof:D'Alimonte su Il Sole 24 ore del 13 agosto 2010: "Inutile illudersi e illudere, Vi spiego perche' la riforma elettorale del porcellum non si fara'".
Forse perche', come ha scritto Bill Emmott su La Stampa del 14 settembre 2010 un sistema maggioritario "non e' adatto ali italiani", laddove in Gram Bretagna, a maggio del 2010, quando le elezioni politiche "non hanno prodotto una maggioranza assoluta per cui quella tradizione costituzionale" (bipartitica) "e' stata messa a dura prova, in soli quattro giorni e' stata formata una coalizione, accettata dallo sconfitto Partito laburista"..
{ Pubblicato il: 31.08.2011 }