Caro Flores. Lei e' un incorreggibile estremista. non in senso politico beninteso, ma nel senso che il Suo appello al voto e' privo di ogni logica e come tale fuoriesce dal razionale.
Mi riferisco alla decisione della Corte Costituzionale, non ovviamente al caso Cosentino che e' un'altra cosa.
Fare di ogni erba un fascio e' profondamente scorretto.
La Corte ha deciso come non poteva non decidere e non ci vuole una mente di giurista per comprenderlo.
Anche i referendari lo prevedevano e viceversa hanno preferito ingannare i cittadini facendo credere di non volere il porcellum, che e' proprio la legge con cui andremmo a votare, da loro prediletta, se venisse accolto il Suo sciagurato appello al voto immediato,
Non mi risulta che negli ultimi sei anni sia stata proposta seriamente in Parlamento la riforma del porcellum, da parte di chi, parlamentare, meglio avebbe fatto proponendone in quella sede la modifica, viceversa preferendo improvvisarsi referendario: funzione che appartiene ai cittadini elettori e non agli eletti..
Ne' corrisponde al vero il numero di un milione e duecentomila firme, posto che i referendum necessariamente condannati al rogo (dalla ragione prima che dal diritto), erano due e le stesse persone hanno firmato due volte, per cui - come risulta presso l'Ufficio Centrale della cassazione - i cittadini, in buona fede , firmatari, sono la meta'
circa.
E molti di essi, significativamente, sul Suo blog, invocano il proporzionale.
Ma la questione non e' proporzionale versus maggioritario.
Sta nell'inaccettabiliita' di una campagna che attenta alla democrazia.
La pressione sulla Corte Costituzionale prima della sentenza, le invettive odierne, estese addirittura al Presidente Napolitano, senza il quale oltre al porcellum avremmo ancora il sig.B in carica, sono assolutamente inaccettabili e, mi si perdoni, mi ricordano la sguaiataggine del vecchio "Il Borghese" o la superficialita' dell'Uomo qualunque.
Espressioni come "Giu' le mani dal referendum" o "la Corte non stoppi il referendum" o "la Corte dell'inciucio", "complice di Napolitano" non possono essere accettate passivamente da chi ha a cuore le sorti dello Stato di diritto, fondato sulla separazione dei poteri e l'indipendenza degli Organi di garanzia e le stesse sorti della democrazia parlamentare, mai come oggi in pericolo.
E' necessaria un'operazione di verita'.
Non compete alla Corte sostituirsi al Parlamento, ne' la Corte puo' farsi "interprete" di una volonta', da nessuno dichiarata (quorum ego), di un popolo referendario che avrebbe nientepopodimeno "rivoluto" una legge precedentemente abrogata, il mattarellum, che in tal modo si sarebbe groittescamente "riespanso" o rinato come il Lazzaro evangelico. peraltro tornato a nuova vita e a non ripetere la vecchia malvissuta.
Se il referendum fosse stato ammesso, la Corte avrebbe sovvertito la sua stessa costante giurisprudenza che ha sinora negato la "reviviscenza" o anche lo strano antifisico e antilogico (giacche' in contrasto col principio aristotelico di coontraddizione) effetto definito ineffabilmente in extremis della "riespansione". della disciplina previgente, peraltro bisognosa di norme di attuazione ad opera di un Parlamento silente.
Ed e' certo che se il referendum c.d.Passigli non fosse stato stoppato dal suo stesso promotore, che taglio' le ali a tanti Coimitati spontanei sorti nel Paese, compiacendo i controreferendari che ora fingono di sbraitare per portare avanti il loro inganno, , ora potremmo davvero abrogare senz'altro l'aspetrto piu' odioso della legge elettorale: il premio di maggioranza atribuito alla lista di maggioranza relativa senza alcun limite e alcuna soglia..
Previsione che nemmeno la legge Acerbo del 1923 aveva sino a questo punto!
E per di piu', in caso di vittoria referendaria, la legge tornata in vita come poteva essere a sua volta abrogata o anche solo modificata, in considerazione della peraltro solo presunta "volonta' "del popolo.?
Col mattarellum avremmo doivuto continuare a subire ammucchiate costruite a tavolino dalle Segreterie di alcuni parrtiti per spartirsi preventivamente seggi e Collegi vincenti sul territorio, unico mezzo per ottenere rappresentanti da parte dei partiti minori..
Come il Giuliano Ferrara catapultato nel Mugello, insieme a Di Pietro o come l'Ottaviano Del Turco "socialista" imposto a Bologna 3 per fare solo 2 esempi.
A ben vedere quello purtroppo anche da Lei promosso e' un attacco , che puo' nascondere insidie populistiche, al sistema parlamentare che, sia pure con alcuni difetti attinenti alle garanzie circa la effettivita' dei diritti, rimane comunque il sistema migliore pe la promozione della democrazia che non deve esere solo formale..
Attacco che fa il paio con il commissariamento di fatto, peraltro anche necessario nell'attuale situazione, subito dal sistema in funzione dell'emergenza monetaria.
Se il Parlamento non e' piu' in grado di esprimere un Governo, dovendo solo ratificarne i decreti.
Se la Corte Costituzionale puo' sostituirsi al Parlamento. facendo "rivivere" leggi che qust'ultimo ha abrogato in precedenza.
Se il Parlamento viene ridotto nei numeri degli eletti.
Se per essere eletti e' necessario comunque, anche col mattarellum per nostra fortuna non rinato, , essere inseriti in lista dai partiti e sostenuti dai mezzi di comunicazione di massa (che tendono a sostituire gli stessi partiti nella formazione del consenso e nella costruzione del "personaggio"), in Collegi sempre piu' ampi.
Se tutto cio' sta accadendo: cosa ne sara' della democrazia parlamentare?
E' il caso di costruire partiti che siano realmente mezzi e contenitori di democrazia reale, ma ne saremo capaci?
Comunque: Giu' le mani da Napolitano e dalla Corte Costituzionale!
{ Pubblicato il: 12.01.2012 }