La maschera perbenista i neosquadristi del PdL se la tolgono a poco a poco. Ora han cominciato a mostrare una parte consistente del loro vero volto, quello di veri fascisti, mandando avanti alcuni senatori (cinque, mi pare), i quali, lo scorso 29 marzo hanno presentato un progetto di legge che comporterebbe l'abolizione della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione italiana, democratica e antifascista, secondo cui "è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista", in nome di un folle idea di libertà di opinione. Come se non bastasse la dittatura morbida dello strapotere mediatico incarnato dall'uomo politico-imprenditore più ricco del mondo, che coi soldi fa quello che vuole di persone e di cose, ecco che ora è giunta la stoccata finale, quella che avvia il passaggio all'olio di ricino, al manganello, alle leggi fascistissime, in combutta con gli eserciti regionali di quell'altro partito razzista e violento che è la Lega. Col Parlamento che, "perinde ac cadaver", difende gli interessi del premier in ogni occasione, siamo messi proprio male, perché l'opposizione non riesca a spuntarla in niente. Che fare? Indignarsi non basta, ha scritto Pietro Ingrao. Che fare, allora?

{ Pubblicato il: 06.04.2011 }