Ho a cuore il mio Paese e soprattutto ho a cuore il futuro delle giovani generazioni, che si sono viste scippare il futuro e che devono avere il coraggio di riappropriarsene. Ho imparato, frequentando sempre scuole pubbliche (che non sono poi così male), attraverso quali errori siamo arrivati all’Unità d’Italia prima ed alla nascita della Repubblica poi.
Abbiamo la fortuna di essere nati in un Paese che potrebbe vivere di cultura e turismo, ma oggi così non è. La mia è una generazione che deve difendere anche il mondo della cultura italiana, negli ultimi anni svilito dai continui tagli. E che deve, dopo un'indispensabile ricambio generazionale, rimettere in moto questo Paese.
Oggi assistiamo a deliranti attacchi alla Carta Costituzionale, ma non sarebbe più giusto pensare che è indispensabile rispettare quello che c’è scritto ad esempio all’articolo 9 dove si dice che “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”. Ma da quanto tempo lo Stato si è dimenticato della ricerca scientifica?
Di un'altra cosa mi sono accorto, è lo dico con la consapevolezza della mia seppur "piccola" esperienza giornalistica, che troppo spesso i media stentano ad attenzionare adeguatamente l'esperienza ed i progetti delle nuove generazioni, rimanendo sempre focalizzati su ben altri argomenti ...

{ Pubblicato il: 29.04.2011 }