Giuliano Pisapia ha presentato la nuova giunta del Comune di Milano. La prima impressione è che si tratti di un gruppo di persone ben qualificate per fare il lavoro a cui sono state chiamate. L’amministrazione Pisapia si presente come l’erede del miglior riformismo lombardo, duttile e pragmatico. Staremo naturalmente a vedere i risultati, ma la partenza appare veloce e buona, senza estenuanti mediazioni partitiche. E pensare che Pisapia, durante la campagna elettorale, era stato presentato dai suoi avversari come un pericoloso estremista, un uomo che avrebbe trasformato Milano in un accampamento di zingari. Ma la vittoria dell’avvocato milanese non ha soltanto un significato localistico, anche se importante per tutto quello che la metropoli lombarda rappresenta per l’intera vita nazionale; essa offre anche una indicazione politica di ordine generale, e ci dice che la sinistra può vincere tutte le volte che mette da parte le sterili e precarie alleanze di vertice, per occuparsi seriamente del rapporto con i cittadini elettori. Per fare questo ci vuole coraggio e volontà sincera di fare le riforme che davvero servono. Speriamo solo che gli “estremisti” alla Pisapia siano sempre più numerosi nella vita politica italiana.

{ Pubblicato il: 11.06.2011 }