Se il nostro capo del governo, invece di essere il formidabile campione della virilità italica (meglio di Benito Mussolini) che tutti conoscono, fosse gay e magari frequentatore di escort maschi, la questione dei diritti degli omosessuali sarebbe già stata risolta con una legge ad personam, di quelle che nascono come  funghi per sistemare in qualche modo le situazioni difficili del presidente del consiglio. Ma non è così, nonostante Berlusconi abbia dichiarato recentemente di sentirsi, almeno in parte, lesbica. Questa idea bizzarra (ma non tanto) mi si è insinuata nella mente leggendo del matrimonio fra persone dello stesso sesso approvato dal senato dello stato di New York. E invece, in Italia, non si riesce a far passare neppure uno straccio di legge contro l’omofobia, mentre i famosi Dico, che dovrebbero sancire non già il matrimonio gay, ma soltanto alcuni elementari diritti anche per le coppie omosessuali, sono caduti nel dimenticatoio e, se qualcuno provasse a tirarli fuori dal buco nero in cui sono precipitati, verrebbero immediatamente stravolti come è accaduto alla legge sulla procreazione assistita o a quella, in corso d’opera, sul testamento biologico, che sono diventate, cammin facendo, esattamente il contrario di quello che dichiarano di essere.

{ Pubblicato il: 26.06.2011 }