paolo ercolani
2 commentiCaro signor Ercolani, premetto subito che ho letto casualmente il suo pseudo articolo e solamente perché in questo periodo ho poco da fare. Il Paese viaggia infatti a gonfie vele in maniera autonoma ed io, una sera di queste, curiosamente costretto a letto da un ritorno del problema al tunnel carpale (di solito io le mie sere le occupo diversamente, fra cene eleganti e feste intellettuali), mi sono imbattuto nelle sue farneticazioni prive di ogni riscontro.
Del resto io non conosco né lei né la rivista su cui scrive, mentre da quello che vedo voi conoscete benissimo me. Questo la dovrebbe già dire lunga sulla siderale distanza di valori fra me e voi. Questo avrebbe dovuto, in effetti, farmi abbandonare la lettura. Ma ultimamente mi sto esercitando col computer e con l’inglese, due grandi innovazioni che del resto ho diffuso nel Paese fin dalle scuole primarie, e poi non resisto alla fantasia. Anzi, a tal proposito suggerirei alla vostra rivista di pubblicare le foto dei redattori: a lei la vedo benissimo vestito da infermiera, anche se un po’ cattivella, pronta a dispensare medicine amare, iniezioni dolorose e notizie cattive ai suoi pazienti.
Ma insomma, lei come moltissimi altri mi accusa di ogni nefandezza, mia sarebbe la responsabilità di tutto, terremoti, tsunami, incidenti termonucleari. Manca solo che sia mia la responsabilità, che so, della prostituzione minorile, manca che mi accusiate di aver nominato senatore il mio cavallo, o consigliere regionale la mia cavalla, e poi il quadro del mostro è completo!
Del resto voi comunisti siete così, bravi a dileggiare e screditare l’avversario, fenomenali inventori di quadri sociali e politici assai cupi e apocalittici, quando la realtà è ben diversa.
Sì, è diversa. Il Paese va a gonfie vele. Siamo stimati e considerati in tutto il mondo. Io ho il numero di cellulare di Putin e lo chiamo quando voglio. Le dirò di più, mi risponde entro il terzo squillo. Sempre.
Obama mi adora, da quando gli ho suggerito la mia marca di cerone, che ti dona quel colorito da abbronzatura soft, non troppo appariscente, per non parlare delle scarpe col tacco nascosto (avete visto quanto sembra alto?).
La Merkel fa la ritrosa in pubblico, ma in realtà mi telefona tutte le sere prima di coricarsi, perché dice che le metto allegria e la faccio ridere. Presto la avrò ospite a una delle mie elegantissime cene e, pensi un po’, verrà vestita da Merkel!
La gente mi adora, il popolo mi osanna, ho distribuito a piene mani ricchezza, benessere, sicurezza sociale, prospettive per le nuove generazioni. Dovrebbe vedere, Lei che si diverte tanto a criticarmi, come sono adoranti le tante massai che vengono sotto i miei studios a Palazzo Chigi, con che occhi pieni di gratitudine mi guardano ringraziandomi per Beautiful e Cento Vetrine!
E i giovani, questi ragazzi che saranno il futuro del nostro paese, la nuova classe dirigente, come mi esprimono la loro riconoscenza per le immense prospettive di lavoro create dal Grande fratello e la Fattoria (voi bolscevichi li chiamate reality show ma in realtà sono dei veri e propri master qualificatissimi, che inseriscono nel mondo che conta davvero!), per non parlare delle ragazze, che grazie a me hanno capito di poter contare su una nazione che le apprezzi per quello che sono, per quello che sanno fare (si spera bene, del resto spesso verifico personalmente) e anche per quello che hanno fra le gambe.
E non mi si venga a dire che ho pensato soltanto a quelli più colti e benestanti, perché se è vero che master internazionali come il Grande fratello e la Fattoria sono riservati alla crema della gioventù nazionale, è anche vero che ho creato una miriade di occasioni anche per i meno dotati e colti: pensiamo alla Corrida, solo per fare un esempio.
Potrei andare avanti per molto, ma francamente trovo inutile parlare con gente come lei, che vive fuori dal mondo. Non posso certo pensare di convincere chi per partito preso non vuole intendere ragioni. Non ho tempo per queste sciocchezze, devo pensare alla campagna acquisti del Milan, alla campagna acquisti del Parlamento, a quella delle olgettine e, come se tutto questo non bastasse, devo pure trovare un lavoro all’amico Bondi, poveraccio. Lui è una persona sensibile e delicata, un poeta disadattato dei tempi moderni, pensavo che l’avrei salvato affidandogli la cultura (e che sarà mai, è passata pure di moda!), invece adesso mi tocca correre ai ripari. Magari gli affido il Cnr, vedrò.
Comunque, sarei ipocrita se la salutassi con gli auguri. Sappiamo bene entrambi che di me parleranno i libri di storia, mentre lei e la sua rivistina cadrete nel dimenticatoio. Come tutti i comunisti.
Preferisco utilizzarvi per salutare gli italiani, il mio unico faro e l’unico vero pensiero di tutta la mia azione di governo e persino di tutta la mia vita: ehilà ragazzi, brava gente, smettete di leggere riviste come queste! Smettete proprio di leggere, andate a divertirvi, spendete, godetevi la vita. Al resto ci pensa il vostro Silvio. Anche a darvi una magnifica estate di sole!
Nota dell’autore della lettera aperta a Silvio B.: immensamente grati, onorati e riconoscenti nei confronti del Presidente Silvio B. per la sua preziosa e autorevolissima replica alla nostra umile lettera aperta! Quindi, con questa “perla” inarrivabile e irripetibile, possiamo mandare in ferie la rubrica per il mese di Agosto.
{ Pubblicato il: 29.07.2011 }