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Nessun commento"L'incontro, il dialogo, l'apertura, l'accoglienza: ecco gli elementi fondamentali della nostra predicazione”. Lo ha detto la pastora Maria Bonafede, rieletta per il settimo e ultimo anno moderatora della Tavola valdese, nel suo saluto finale pronunciato venerdì scorso nell'aula sinodale della Casa valdese di Torre Pellice (TO). E' qui, nel capoluogo delle "Valli valdesi", che dal 21 al 26 agosto si è svolto il Sinodo delle chiese metodiste e valdesi.
Le elezioni hanno riconfermato alla carica di vicemoderatora Daniela Manfrini; gli altri membri della Tavola valdese (organo esecutivo dell'Unione delle chiese metodiste e valdesi) sono: Giovanni Anziani, Adriano Bertolini, Giuseppe Ficara, Aldo Lausarot, Ruggero Mica. Decano della Facoltà valdese di teologia di Roma è il professor Yann Redalié. Presidente dell'Opera delle chiese evangeliche metodiste d'Italia (OPCEMI) è Alessandra Trotta. Il Sinodo si è chiuso nel pomeriggio del 26 agosto con un culto liturgico di Santa Cena presso il tempio di Torre Pellice.
“Una chiesa che cambia”: così la pastora Maria Bonafede - nel saluto al Sinodo delle chiese metodiste e valdesi pronunciato dopo la sua rielezione - ha descritto la realtà di questa storica comunità di fede riformata. Un cambiamento profondo, quello cui ha accennato la moderatora, e che incide sensibilmente nella vita delle chiese che ormai sono composte per il 15-20% da immigrati e che crescono soprattutto nelle aree metropolitane. “I cambiamenti possono fare paura – ha affermato Bonafede – e possono destare inquietudini e preoccupazioni. La paura di perdere la nostra identità, di scoprirci diversi da come per anni ci siamo descritti ed interpretati. Ma l'Evangelo a volte ci sorprende ed apre nuovi orizzonti, spazi di testimonianza impensati e forse imprevedibili".
Il Sinodo quest'anno ha posto l'accento sui diritti, ha ricordato Bonafede, e ha approvato una serie di ordini del giorno su temi di stringente attualità (vedi notizie seguenti): un tema a lei molto caro è quello della dignità della persona in materia di bioetica: “Il Sinodo ha espresso un fermo parere contrario al testo di legge in discussione in Parlamento in materia di 'testamento biologico', giudicandolo contrario all’autodeterminazione del cittadino ad esprimere le sue volontà. Riteniamo sia necessario distinguere la vita biologica dalla vita biografica – ha detto Bonafede, precisando in conferenza stampa che - ciò che distingue la vita umana è l’insieme delle esperienze, delle relazioni con le altre persone, delle gioie, dei dolori e delle sofferenze, delle speranze nel futuro, delle attese, degli sforzi per rendere degna e umana la vita”.
Lo specifico della Chiesa valdese resta il suo profondo radicamento nella realtà sociale e culturale italiana, tanto più nell’anno in cui si celebrano i 150 anni dell’Unità nazionale. In questo contesto la moderatora ha sottolineato l'importanza di una “Italia unita e solidale da Nord a Sud”. Non è mancato un cenno alla sfida che il Sinodo ha lanciato alla Tavola valdese, incaricandola di promuovere proprio in concomitanza con questo anniversario una campagna di evangelizzazione tesa alla rinnovata diffusione della Bibbia e all'annuncio del Vangelo.
Concludendo il suo messaggio di saluto al Sinodo la moderatora Bonafede ha lanciato un forte appello al dialogo, anche con quanti non condividono alcune prese di posizione valdesi e metodiste, ad esempio in materia di etica sessuale: “Sbarrare i ponti della comunicazione e del dialogo, anche aspro, non è la soluzione – ha affermato. - Non è il tempo di chiudere i ponti, semmai di costruirne e di aprirne. Viviamo in una società che si chiude, che si frammenta, che fatica a immaginare il suo futuro. La nostra Chiesa può dare una testimonianza diversa, di segno radicalmente opposto. L'incontro, il dialogo, l'apertura, l'accoglienza sono elementi fondamentali della nostra predicazione”.
Il Sinodo valdese e metodista ha approvato una serie di ordini del giorno legati tutti dallo stesso filo conduttore: l'inviolabilità dei diritti umani fondamentali.
In particolare preoccupa la situazione della libertà religiosa in Italia, le condizioni disumane in cui sono costretti i detenuti nei penitenziari, la libertà di scelta in materia di assistenza sanitaria, l'emergenza profughi. Approvato anche un atto "ambientalista" sulla necessità di cambiare gli stili di vita a cominciare dalle chiese, mentre è stata riconfermata la storica decisione dell'anno scorso, quella cioè di aprire alle benedizioni di coppie gay.
Sulla libertà religiosa il Sinodo, pur valutando positivamente il voto favorevole del Senato sull'Intesa con l'Arcidiocesi ortodossa d’Italia ed esarcato per l’Europa meridionale, e con la Chiesa apostolica in Italia (ora al vaglio della Camera), ha denunciato il “ritardo nell'iter parlamentare di approvazione delle Intese con la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni (mormoni), l'Unione induista italiana, la Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova, l'Unione buddhista italiana, le ultime due siglate per la prima volta dal Governo nell'ormai lontano 2000”. Il Sinodo pertanto ha invitato la Tavola valdese a “sostenere nelle sedi idonee l'urgenza dell'approvazione di queste Intese e a proseguire nell'impegno costante e vigile a sostegno della libertà religiosa e di coscienza”.
Di fronte all'insostenibile sovraffollamento degli istituti penitenziari in Italia – 67mila detenuti a fronte di una capienza di 45mila - il Sinodo ha ricordato come la mancanza di risorse non può giustificare delle condizioni detentive che violano i diritti umani. Inoltre ha segnalato il problema delle difficoltà di accesso all'assistenza spirituale soprattutto per i detenuti stranieri, concludendo: "per noi credenti in Cristo, occorre uscire dal torpore e far risuonare dai tetti la parola di Gesù: 'Fui prigioniero e veniste a trovarmi. Quando l'avrete fatto a uno di questi minimi, l'avrete fatto a me'". Pertanto il Sinodo ha invitato la Tavola valdese a "vigilare sulla situazione negli istituti penali italiani e sull'effettivo rispetto della dignità dei detenuti, degli internati e degli operatori carcerari".
In materia di testamento biologico il Sinodo ha espresso la sua "contrarietà all’approvazione dell’attuale legge in discussione in quanto è una legge contro l’autodeterminazione del cittadino ad esprimere le sue volontà", inoltre ha auspicato "una radicale revisione della legge che riconsideri la volontà finale del paziente e la valenza terapeutica di idratazione ed alimentazione", e intanto ha incoraggiato le chiese a "proseguire il loro impegno nella raccolta dei testamenti biologici".
Con un ordine del giorno sull'emergenza profughi, il Sinodo si è rallegrato per "l’accoglienza praticata da alcune nostre chiese, opere ed organismi ecclesiastici" chiedendo alla Tavola valdese di "continuare a dedicarvi attenzione e alla Chiesa tutta di proseguire il proprio impegno". A questo proposito Paolo Naso, coordinatore del progetto "Essere chiesa insieme" della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), in una conferenza stampa ha illustrato il progetto di accoglienza per una quarantina di profughi provenienti dal Nord Africa, fortemente voluto dalla Tavola valdese, coordinato dalla FCEI e finanziato con i soldi dell'8 per mille valdese: "Sembrano piccoli numeri ma bisogna considerare che queste strutture non provvedono solo all'accoglienza, ma anche all'accompagnamento in un percorso di integrazione sociale, di consulenza legale e di apprendimento linguistico”, ha precisato Naso.
Fortemente ambientalista l'ordine del giorno intitolato “Tempo del Creato”, con cui il Sinodo ha ritenuto che sia le chiese, che i singoli credenti, siamo chiamati a “lavorare per la riduzione delle emissioni di CO2 come segno di una conversione”. Il Sinodo pertanto ha invitato le chiese “a proseguire con forza nel cammino di trasformazione dei propri stili di consumo energetico utilizzando tutte le risorse di approfondimento che provengono dalla società e dalle reti ecumeniche”.
A un anno dallo storico atto che aprì alla possibilità, per le singole comunità che lo volessero, di benedire le unioni gay, il Sinodo ha incoraggiato le chiese a proseguire “nel cammino intrapreso, estendendo la propria riflessione ai temi della famiglia e della genitorialità”, “a impegnarsi per migliorare il clima di ascolto reciproco, evitando giudizi squalificanti”, senza tuttavia nascondere il fatto che nelle chiese sono presenti “posizioni e sensibilità molto diverse sull’argomento”. Inoltre il Sinodo, "considerando opportuna una riflessione approfondita su famiglia, matrimonio e coppie di fatto", con un ordine del giorno ha invitato la Tavola a nominare una commissione che ne affronti "i diversi aspetti teologici, ecclesiologici e regolamentari".
Tra i tanti temi affrontati dal Sinodo non sono mancate la diaconia, la cultura, le finanze, la Facoltà valdese di teologia, "Essere chiesa insieme". Approvata anche la ripartizione dell'8 per mille che quest'anno ha registrato un ulteriore incremento grazie all'aumento delle firme alla Chiesa valdese da parte dei contribuenti.
[da NEV - NOTIZIE EVANGELICHE 31 agosto 2011 - numero 33/34]
{ Pubblicato il: 31.08.2011 }