Giuliano Ferrara è giustamente preoccupato, poiché Berlusconi è di cattivo umore e “minaccia di andarsene lasciandoci in balia della sorte e non di un’alternativa concreta”. Perché tanto malumore, dal momento che un’alternativa al suo governo non esiste? Non riesce a domare le bizze del bimbo Giulio Tremonti, “tributarista di genio”, ma anche “colossale imbroglione”. Il nostro Giovanni La Torre non avrebbe saputo dir meglio. La preoccupazione di Ferrara è, però, del tutto ingiustificata: il cavaliere a tutto pensa fuorché a dimettersi, anche perché sa benissimo che l’abbandono della politica lo lascerebbe senza difesa in mezzo alla tempesta dei suoi molteplici guai giudiziari. Occorre certamente per lui una dieta migliore in vista delle future battaglie e qui Ferrara ha ragione, ma suscita perplessità il consiglio di nutrirsi con “sangue di tigre e bistecche di leone”. A me Berlusconi è sempre sembrato molto più volpe che leone e le volpi si nutrono con la carne dei poveri polli, non con il midollo leonino. E’ cibo troppo robusto per loro. Ma pare che i polli in Italia comincino a scarseggiare e siano sempre meno disposti a lasciarsi sedurre dalle lusinghe volpine. Staremo a vedere. Qualcuno che non ha fatto una bella fine era solito dire che, prima o poi, le volpi finiscono in pellicceria. Lui si credeva un leone e non temeva per sé, ma si sbagliò tragicamente. La vera e ormai non più segreta angoscia della volpe berlusconiana è proprio questa.

{ Pubblicato il: 06.10.2011 }