Seguendo un dibattito televisivo, ho appreso che, in seguito a una legge approvata nel 2007, ci sono nel nostro Parlamento ben quattrocento parlamentari di prima nomina che non potranno ottenere la pensione, se non riescono a prolungare il loro mandato almeno fino all’ottobre del 2012. Diceva il ben noto Andreotti che a pensar male si fa peccato, ma spesso s’indovina. La tentazione di peccare, anche in questo caso, è molto forte. Ma il peccato è anche fonte di conoscenza, lo sapevano bene Adamo ed Eva che mangiarono la mela dell’albero della conoscenza. Altro che peccato sessuale! Conoscere questo particolare del pensionamento può aiutare a capire perché tanti deputati e senatori, anche dell’opposizione, si ostinino a voler restare seduti nei loro scranni, nonostante il disfacimento di questo regime politico stia ormai virando nel ridicolo e nel grottesco. Nella storia dell’Italia unitaria ci sono state molte tragedie, ma una farsa immonda come questa non s’era mai vista. E non c’è verso di farla cessare, ogni giorno si scende più in basso, e, a quanto pare, nessuno riesce a far nulla per restaurare non dico la buona politica, ma almeno la decenza. Forse l’unica soluzione è occupare piazza Montecitorio e, senza alcuna violenza, non andarsene finché non se ne sono andati loro.

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{ Pubblicato il: 12.10.2011 }