nella foto, l'erede al trono della Lega (investito dal padre con rito druidico)

Il Tribunale di Roma ha annullato il provvedimento che istituiva alcuni uffici ministeriali a Monza: quella del decentramento dei ministeri era stata una battaglia fintamente federalista, mentre si era trattato di un’ulteriore conferma del centralismo romano e dello Stato burocratico. Puro fumo negli occhi per un popolo leghista sempre più disilluso e arrabbiato. Ma la vicenda monzese è secondaria rispetto a quello che è avvenuto al congresso provinciale di Varese, dove Bossi ha voluto imporre il suo candidato, calpestando la normale procedura democratica. Il congresso si è svolto a porte chiuse, ma una provvida telecamera ci ha mostrato il parapiglia, le grida di contestazione, le tessere stracciate. Adesso siamo agli insulti che Bossi riservava un tempo ai peggiori avversari e ora rivolge a uno degli uomini più popolari del suo partito. In compenso gli operai di Milano lanciano uova contro il povero Renzo, un figlio che lo stesso padre ha esposto involontariamente al ludibrio definendolo con una parola che è poi diventata una specie di marchio indelebile. Il guaio è che non si può vivere e prosperare in eterno con le false promesse e con la demagogia. L’elettorato leghista era un tempo, in parte notevole, elettorato di sinistra e più specificamente comunista. A questo elettorato deluso, che tende ormai a slegarsi dalla lega, quale discorso, coerente e convincente, è in grado di fare la sinistra?

[PER LEGGERE I PRECEDENTI "PASSO DOPO PASSO" DI PAOLO BONETTI CLICCARE NELLA COLONNA DI SINISTRA SUL VOLUME "PASSO DOPO PASSO"]

{ Pubblicato il: 19.10.2011 }