Sarà lungo e difficile lo sforzo che l’Italia dovrà fare per venir fuori dalla palude in cui si è arenata e dalla quale rischia di essere inghiottita. E non bisogna continuare a raccontarci la favoletta che, se ci troviamo in queste condizioni, è tutta colpa della crisi economica internazionale, e noi siamo le vittime degli errori e delle speculazioni altrui. Per troppo tempo, quando già la casa bruciava e le fiamme erano ben visibili anche da lontano, Tremonti ha detto che si trattava soltanto di fuochi d’artificio fatti scoppiare per rendere ancora più allegro il carnevale perpetuo del nostro presidente del Consiglio. Adesso il nuovo governo dovrà pagare il conto, ammesso che trovi i soldi per farlo, mentre il fu ministro dell’Economia si defila in silenzio e il suo capo si atteggia a vittima di inesistenti persecuzioni. La cura del governo tecnico, dopo l’orgia di barzellette di questi anni, sarà necessariamente poco divertente, anzi necessariamente sgradevole. Ma dobbiamo augurarci, con buona pace di certi partiti,  che duri tutto il tempo che occorre per debellare un virus che infetta ancora la classe politica e, purtroppo, l’intera società.
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{ Pubblicato il: 15.11.2011 }