Come Gheddafi si è chiuso nel suo bunker sperando di poter resistere il più a lungo possibile all’assalto convergente dei suoi nemici, così Belusconi, l’amico fedifrago del rais, cerca di chiudersi nel bunker della Chiesa cattolica per  evitare quella resa dei conti di cui può solo allungare i tempi, ma che non può più allontanare da sé. Inutilmente si affanna a baciare le mani e i piedi di tutti i gerarchi cattolici che potrebbero essergli utili. E’ pronto a svendere lo Stato, la sua autonomia e la sua dignità, pur di sopravvivere ancora un po’. Ma forse non sa che la Chiesa non ama gli sconfitti o quelli che stanno per esserlo e che, per salvare se stessa, è sempre pronta ad accorrere in aiuto dei vincitori. Berlusconi sopravvive solo perché i suoi avversari non hanno ancora capito quanto grande sia la sua debolezza. Quando lo capiranno e si uniranno per dargli il colpo di grazia, la Chiesa sarà già pronta per celebrare l’ufficio funebre.

{ Pubblicato il: 28.02.2011 }