Di qualcuno che è arrivato alla conclusione di un suo ciclo, che non ha più niente da dire e da fare, fino a ieri si diceva che era alla frutta. Ma, d’ora in poi, grazie al deputato leghista Gianluca Buonanno, che è anche sindaco di Varallo, dovremo dire che è al formaggio. In questi anni, dal dio Po alla elezione di Miss Padania, quelli della Lega le hanno studiate tutte per dare una qualche consistenza alle loro fantasie circa l’esistenza di una nazione padana. Adesso non sapendo più che cosa inventare, fuori dal governo e in forte crisi di credibilità presso la loro base, ricorrono alla mistica del formaggio e scoprono che, se esiste il grana padano, deve necessariamente esistere anche la Padania. Ma poiché l’Italia è piena di formaggi, uno più gustoso dell’altro, emergeranno ben presto molte altre nazioni, ognuna col suo formaggio di bandiera, ma anche (perché no?) col suo vino, il suo olio, le sue verdure, in un fiorire inarrestabile di rivendicazioni etnico-gastronomiche. Spiace doverlo dire, ma la società multietnica e multigastronomica, tanto paventata dai leghisti, si insedierà definitivamente fra noi per colpa dei formaggi ridotti a bandiera ideologica. In questo mondo di formaggi rigidamente legati al territorio e ai suoi abitanti, ci sarà tolto perfino il piacere di mangiare grana padano senza doverci dichiarare leghisti.
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{ Pubblicato il: 24.11.2011 }