Va bene la solidarietà nazionale in un momento di grave crisi economica e finanziaria quale è quello che stiamo attraversando, va bene la necessità di mettere in secondo piano le esigenze pur legittime di questo o quel partito, ma l’attuale cosiddetto governo tecnico non deve esagerare e trasformarsi nel governo dei tecnici cattolici, in attesa di diventare, nella prossima legislatura, il governo di un rinnovato partito cattolico. Il caso della preside di scuola privata sottosegretario all’Istruzione è uno schiaffo in pieno viso alla cultura laica e alla scuola di Stato. I cattolici occupano già quel ministero assieme a quello dei Beni culturali e a quello della Sanità; davvero in un governo che si dice di unità nazionale non c’era posto per esponenti qualificati della cultura laica? Ricordo le battaglie di Benedetto Croce, che non era certamente un anticlericale esagitato, per impedire che la scuola statale finisse nelle mani dei cattolici. E anche le polemiche di Gaetano Salvemini contro la “repubblica monarchica dei preti”. Ma oggi chi difende la grande tradizione liberale e laica della nostra migliore cultura?

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