Il governo Monti si è costituito a metà novembre, non è ancora passato un mese, ma ha già trovato il modo di deludere anche coloro che lo avevano accolto con una certa simpatia. Doveva fare con coraggio le cose che i partiti avevano dimostrato di non essere in grado di fare e dire con chiarezza che la situazione era tale da richiedere sacrifici anche duri, ma ripartiti secondo un criterio di equità oggettivo e comprensibile: chi ha di più deve pagare di più, chi gode di privilegi deve rinunciarvi, chi evade il fisco deve essere punito senza tentennamenti. Al contrario sono stati tassati i pensionati e salvati i possessori di grandi patrimoni, si sono mantenuti le esenzioni per la Chiesa cattolica e colpita la prima casa di tutti gli altri italiani, la lotta all’evasione minaccia di essere la solita burletta già messa in scena da innumerevoli governi. Ciliegina su una torta avvelenata, le frequenze televisive regalate con sospetta generosità a Berlusconi e ai suoi compari. Ci si consola ripetendo che negli incontri con i partner europei, questi non ci prendono più in giro. Peccato che siamo noi cittadini italiani, ogni giorno di più, a essere presi per il c*l* dal sobrio governo tecnico. Urge vignetta di Altan.

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