Sono decenni che l’Italia attende una vera riforma del nostro sistema giudiziario, civile e penale. Abbiamo avuto innumerevoli proposte e promesse finite nel nulla. Negli ultimi quindici anni, poi, si sono succedute le famigerate leggi ad personam volute da Berlusconi per cercare di sottrarsi ai suoi guai giudiziari. Ma nessuno toccava la farraginosa, lenta trafila del processo civile, e lo stesso processo penale, che pure qualche cambiamento lo ha avuto, è ancora oggi tutt’altro che soddisfacente. I problemi della giustizia sono problemi politici che riguardano l’intera cittadinanza, non semplici faccende corporative di giudici e di avvocati. Adesso sembra che la ministra Paola Severino voglia fare sul serio, cominciando dal sistema carcerario e provando anche ad allargare, con coraggio, il ventaglio delle pene alternative. Poi ci sarà ancora tantissimo da fare, in questo come in altri settori, ma è l’unico modo per convincere gli italiani che le molte tasse che sono costretti a pagare servono a qualcosa.

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