Un amico mi ha informato che Tremonti è ricomparso in televisione domenica nella trasmissione condotta dalla signora Annunziata e chiamata “in mezzora”. Per “dovere d’ufficio” sono andato a vedere la cosa su internet e sono rimasto impressionato principalmente da due cose. La prima è che l’ex super ministro non aveva più quell’espressione da saputello, da bambino viziato cui si è sempre detto “bravo” quando diceva le capitali a memoria, ma piuttosto di
qualcuno che ha appena ricevuto qualche bel scapaccione. La seconda, che la signora Annunziata lo trattava invece come se lo dovessimo considerare ancora il “genio” di qualche mese fa, il ministro che ci invidiava l’Europa, il Mondo e l’Universo interi. Nonostante l’aria mesta, l’ex ministro ha cercato di dar tutta la
colpa agli altri per quello che è successo, mentre lui ha operato solo per il bene del paese. Ma vediamo più da vicino alcune cose che ha detto. 1) La manovra di Monti è troppo sbilanciata dal lato delle tasse e, soprattutto, “è troppo sbilanciata sull’Iva, sulla benzina, sulle bollette, sulla casa, sulle addizionali. Questo vuol dire che colpisce tutti e incide soprattutto dal lato basso che dal lato alto”. Signori cosa vuol dire che una tassazione colpisce “dal lato basso”,
che d’ora in poi bisogna camminare, soprattutto quelli di sesso maschile, coprendosi cautelativamente le parti basse,? Boh! … Ah no! Forse voleva dire che colpisce la fasce medio - basse della popolazione. Benedetto Tremonti, parli meglio allora! Così parla (e scrive) un ex ministro considerato “raffinato intellettuale”! Comunque come non dargli ragione? Purtroppo in Italia ci sono stati ministri “politici intellettuali di spessore” che hanno coniato lo slogan che
nella tassazione bisogna passare “dalle persone alle cose”. Questo principio era tanto piaciuto ai ricchi e a certi sindacalisti, e ora per qualcuno è arrivato il tempo di attuarlo. 2) L’Italia da un certo momento ha perso l’affidabilità e la credibilità internazionali perché “da almeno un anno questo paese si è in qualche modo cannibalizzato, dove tutti dicevano tutto sul mestiere degli altri … C’era uno che doveva fare bene il suo mestiere e diceva male di un altro …
All’estero ti dicevano <ma in Italia si parla male dell’Italia>”. Anche qui come si fa a dargli torto? Pensate che in Italia c’erano ministri che parlando di un loro collega dicevano “questo è proprio un cretino”. Poi c’erano ministri che anziché fare bene il proprio lavoro se la prendevano con gli economisti invitandoli addirittura al silenzio, ed erano talmente coerenti che come consulenti si presero ex militari, pur di non avere economisti tra i piedi. E che dire poi che
c’era un capo del governo che diceva che il proprio era “un paese di
merda”. Come vedete Tremonti ha ragione da vendere … 3) Per quanto
riguarda poi la crescita Tremonti, come al solito, non si abbassa a
indicare provvedimenti concreti, lui preferisce “volare alto”, come
dicono i giornalisti suoi intervistatori ed allora: “ … il problema è
quello della libertà … bisogna modificare la Costituzione e metterci
il principio <tutto è libero tranne ciò che è vietato> … Questo
principio è la via maestra. Se vuoi far partire un’economia o fai una
cosa straordinaria di questo tipo, oppure ti impantani in piccoli
interventi. Questa è la mia esperienza”. Ora, ci siamo già occupati
(v. T. News n. 13) di come questo concetto si sia “evoluto” nella
mente e nella penna di Tremonti fino a giungere a questa formulazione
catalaniana - lapalissiana, aggiungiamo solo che ci saremmo aspettati
che l’intervistatrice chiedesse semplicemente: “perché ora come è?”.
4) Vi risparmiamo la metafora del videogame che ha avuto il coraggio
di riprendere, nonché le polemiche con i compagni di partito e di
coalizione, per dedicare le ultime righe all’altra proposta di riforma
costituzionale partorita da quella grande mente. Essa è stata espressa
a seguito delle insistenze della signora Annunziata, la quale era in
evidente stato di preoccupazione perché non riusciva a strappare al
Genio un impegno a collaborare con il governo Monti, assicurando i
suoi alti servigi, sì ampiamente dimostrati e dispiegati in questi
anni che abbiamo avuto la fortuna di averlo come nostro ministro.
Ebbene ecco la proposta: “In questo momento i giovani sono
sottorappresentati, perché sono molto meno di prima e però sono molto
più interessati al loro futuro. Io la settimana prossima presento una
proposta di modifica della Costituzione … per dare ai giovani, fino a
40 anni, 2 schede, doppio voto, perché non è più possibile continuare
con un sistema bloccato dalla vecchiaia del sistema”. Quindi se delle
persone sono “molto meno di prima e sono molto interessati al loro
futuro” hanno diritto a deporre due schede nelle urne, prendiamone
atto. Poi ci ha rivelato che il suo “programma politico” per intero è
contenuto nel libro di prossima uscita. Se sarà pieno di idee geniali
come questa sarà un bel divertimento leggerlo. Tornando all’idea, e
tralasciando questa volta ogni commento sulla prosa, poniamo solo
questa domanda, per l’ennesima volta: come è stato possibile che un
paese come l’Italia abbia potuto essere governato da personaggi
simili? E come è possibile che simili personaggi siano stati
considerati dei geni da parte dei commentatori più “autorevoli”?
[PER LEGGERE I PRECEDENTI "INTERMEZZI" DI GIOVANNI LA TORRE CLICCARE NELLA COLONNA DI SINISTRA SUL VOLUME "ECONOMIA CRITICA"]
{ Pubblicato il: 20.12.2011 }