La nostra ministra del Welfare, professoressa Fornero, ha detto che
“vanno aumentati i salari”, aggiungendo che a lei il fenomeno della
cattiva distribuzione dei redditi, in corso da decenni, è ben noto.
Evviva! Un’infinità di ricerche dimostrano che dagli anni ottanta ad
oggi vi è stato uno spostamento di redditi dai ceti medi e bassi a
quelli alti, una l’abbiamo citata nella precedente mail, in questi
giorni ne è uscita un’altra elaborata dall’Ocse e giunge alle stesse
conclusioni. Visto l’arco di tempo interessato, dovrebbe essere ormai
chiaro a tutti che il fenomeno non è l’ “effetto” della crisi, come
molti vogliono far credere, bensì ne è la “causa”, prima ne prendiamo
atto e agiamo di conseguenza e prima ne usciamo da questa crisi. Ma
questa constatazione temo che resterà senza conseguenze, al massimo
costerà qualche altra lacrima alla nostra sensibile ministra, perché
subito dopo la sua dichiarazione immediatamente si sono levati degli
sbarramenti, ovviamente non fatti in maniera chiara ed evidente, ma in
modo dialetticamente subdolo. Prima un sottosegretario (mi sembra di
nome Polillo) e poi la presidente di Confindustria hanno precisato
all’unisono che detti aumenti sono auspicabili, ma “devono seguire
l’aumento di produttività”. Signora Marcegaglia quando negli ultimi
trenta anni vi è stato quello spostamento di Pil evidenziato da tutte
le ricerche, era forse stata la conseguenza di un aumento della
produttività marginale del capitale rispetto al lavoro? O si è invece
trattato di una semplice appropriazione di una quota rilevante del
surplus prodotto dalla collettività per effetto di alcuni mutamenti
istituzionali intervenuti nell’organizzazione sociale dopo la svolta
tatcheriana – reaganiana? A proposito, non si spaventino i sensibili
di cuore se usiamo concetti come surplus, non li ha inventati Marx, ma
gente come Quesnay che oltre a essere economista nel tempo libero, era
anche il medico personale della Pompadour, e su questi concetti è
stata costruita tutta l’economia classica. Far seguire l’aumento dei
salari all’incremento della produttività, significa solo spostare la
situazione di sottoconsumo a un livello più alto. Il problema urgente
è quello di far giungere le imprese a sfruttare la propria capacità
produttiva all’80%, e questo se non ci sarà un aumento della domanda
non accadrà mai. Continuiamo pure a dare tutta la colpa alla finanza
cattiva, sarà consolatorio ma non risolutivo. Da ultimo l’ha fatto
Marchionne, e così ha trovato pure lui una scusa per giustificare i
propri fallimenti imprenditoriali e continuare a prendere retribuzioni
al di fuori di ogni logica economica, oltre che sociale.
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{ Pubblicato il: 21.12.2011 }