Seguite questa successione di eventi:
- nel marzo 2009, dopo alcuni borbottii e voci analoghe che giravano
negli ambienti politici e finanziari internazionali, il governatore
della Banca Centrale Cinese Zhou Xiao Chuan, fa sapere ufficialmente
al mondo intero, attraverso un articolo pubblicato sul sito dell’ente,
che la Cina sta pensando di chiedere nei consessi internazionali di
abolire il ruolo internazionale del dollaro come valuta di regolamento
e di riserva, e assegnare quel ruolo a una moneta virtuale, gestita
dal Fondo Monetario Internazionale e frutto della media delle
principali valute (Dollaro, euro, yen, sterlina). In pratica la
proposta riprendeva l’idea lanciata da Keynes (il bancor) nel 1944 a
Bretton Woods, alla quale si opposero gli Usa. La richiesta veniva
giustificata dalla Cina con la constatazione che il sistema monetario
internazionale basato sul dollaro era da annoverarsi tra le cause
della crisi;
- nel giugno 2009 si apprende che gli impieghi della Banca Centrale
Cinese in Treasury Bond Usa hanno cominciato a diminuire. Il prof. He
Mao Chun dell’Università di Pechino, in un intervista al giornale
governativo Tempi Globali, dichiara “la Repubblica Popolare sta
inviando un segnale a Washington perché vuole garanzie sulla stabilità
del dollaro e sulla tenuta dei suoi investimenti”. L’euro, si dice, è
il candidato più autorevole ad affiancare il dollaro nelle riserve
cinesi;
- nello stesso mese di giugno 2009 la Cina (forse per far sapere al
mondo intero che sta facendo sul serio) conclude due accordi separati
con Russia e Brasile sulla base dei quali i commerci tra i paesi
verranno regolati con le rispettive valute senza più ricorrere al
dollaro;
- passa l’estate, e nell’autunno dello stesso 2009 comincia l’attacco
alla Grecia, l’anello più debole dell’euro, sulla base di
constatazioni (la falsificazione dei dati di bilancio) che, poi si
verrà a sapere, a molti erano note da tempo, e secondo i giornali
tedeschi alla stessa Merkel, ma che non avevano provocato fino ad
allora alcun cataclisma;
- nel 2010 parte l’attacco all’Irlanda e, poi, via via agli altri,
come purtroppo ben sappiamo.
Da allora il dollaro ha ripreso a vivere felice e contento, la Cina
non ha più sollevato il problema di creare una moneta virtuale, gli
Usa hanno continuato ad avere merci da tutto il mondo dando in cambio
pezzi di carta su cui c’è scritto “dollaro”. E il mondo non si chiede
più: “ma questo mare di pezzi di carta chiamati dollari a cosa ci
condurrà?”.
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{ Pubblicato il: 15.01.2012 }