La signora Gelmini, a vederla, non sembrerebbe nemmeno una donna berlusconiana. Ha un’aria severa, anche un po’ prude, occhialuta e rigida somiglia (almeno nelle apparizioni ufficiali) a certe professoresse di una volta che si atteggiavano a vestali dell’istruzione. L’inflessibile ministra – lo ripete spesso – si è assunta la missione di ridare qualità alla scuola italiana, che spende troppo per maestri e professori, queste vere sanguisughe del sistema scolastico italiano. Per non parlare dei problemi morali che creano, perché si tratta di gente, come ha detto il suo capo, che mette i giovani contro le famiglie, contribuendo in questo modo a quello sfacelo civile che l’austero primo ministro si propone con ogni suo atto di contrastare. La molto onorevole Gelmini partecipa a questa nobile battaglia tagliando i fondi alla scuola pubblica corruttrice per dirottarli verso quella privata ricca di virtù. Noi non sappiamo se le sue riforme saranno, per dirla con Orazio, più perenni del bronzo, ma è certo che la faccia della ministra è già scolpita in questa nobile lega metallica.

{ Pubblicato il: 07.03.2011 }