Mentre fra polemiche, contestazioni, scioperi e minacce di serrata, partono le liberalizzazioni del governo Monti, Berlusconi sogna che, nel bailamme generale, il popolo invochi il suo ritorno al governo. Diceva Machiavelli del re di Spagna Ferdinando d’Aragona che, per quanto lo si conoscesse come incorreggibile bugiardo, sempre c’era qualcuno che continuava a credere il lui e si lasciava nuovamente ingannare. Perché gli uomini hanno bisogno, per trovare la forza di vivere e di agire, di nutrirsi di continue illusioni e di credere in coloro che le sanno presentare e vendere con maggiore efficacia. Ma Berlusconi è ormai un pessimo venditore della sua merce da tempo visibilmente avariata. Quando entrò in politica, promise di fare molte delle cose che adesso sta facendo Monti, parlò di liberalizzazioni, di società aperta, di lotta alle corporazioni e ai privilegi. Non ha liberalizzato un bel niente, ha solo aumentato le tasse e il debito. Adesso spera di poter sfruttare l’inevitabile malcontento delle categorie colpite e di essere richiamato non sa neppure lui per fare cosa. Come un  attore uscito fra i fischi, si mette nuovamente il cerone pensando che basti un po’ di trucco per strappare un ultimo applauso.

[PER LEGGERE I PRECEDENTI "PASSO DOPO PASSO" DI PAOLO BONETTI CLICCARE NELLA COLONNA DI SINISTRA SUL VOLUME "PASSO DOPO PASSO"]