La politica italiana cambia, si annunciano novità epocali. E pensare che noi eravamo scettici e ci sembrava che la classe politica italiana fosse ormai in via di rottamazione. Evidentemente ci eravamo sbagliati, perché le notizie che giungono dai partiti, specialmente da quelli di centro-destra, sono tali da aprire, come si dice, il cuore alla speranza. Casini, in un’ansia incontenibile di rinnovamento, ha azzerato i vertici dell’Udc e ha annunciato, per la prossima estate, la nascita del Partito della nazione. Via tutta la vecchia nomenklatura, entri la mitica società civile, largo ai giovani. Ad attenderli, per inquadrarli a dovere, ci saranno alcuni vispi giovinetti che rispondono ai nomi dello stesso Casini, di Fini e di Rutelli. Non mancherà, naturalmente, quel boy scout di Bocchino. Ma la notizia più mirabolante viene dal segretario del Popolo della libertà, il creativo Angelino Alfano. Dopo le elezioni amministrative di maggio, accadrà qualcosa di sconvolgente, la più grande novità politica italiana degli ultimi decenni, destinata a cambiare il corso della storia d’Italia. E chi sarà l’araldo della novella storia, il veltro dantesco che ci trarrà dall’abisso in cui siamo caduti? Ma Berlusconi, naturalmente, col quale Angelino si consulta ogni giorno, e che, dopo il predellino, si appresta a salire su uno sgabello per lanciare un nuovo appello al popolo che ne invoca il ritorno. Intanto altri personaggi di primo pelo, come Pisanu, hanno ricominciato ad agitarsi, travolti anch’essi dal ballo di san Vito del rinnovamento. Chi non ha bisogno di mettersi in movimento è Montezemolo, che da sempre gira su se stesso come una trottola.

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