Su Repubblica di oggi 30 aprile in prima pagina, a 5 colonne, abbiamo letto
“Roma-Berlino, ecco il piano segreto”, della serie “uhm, uhm, birra e
salsiccia” di decurtisiana memoria. Ansiosi abbiamo scorso le righe
dell’articolo preannunciato da quel titolo, consapevoli che si
trattava di segreti severamente limitati al milione di lettori del
giornale romano. E mano a mano che leggevamo, dalle righe emanava un
profumo di aria fritta che forse riesco a trasmetterlo anche a voi,
miei cari lettori, tanto era intenso, un po’ come il protagonista del
romanzo di H. Boll (“Opinioni di un Clown”) che riusciva a percepire
gli odori dalla cornetta del telefono. Ecco la notizia sensazionale e
riservatissima: un nuovo asse “Roma - Berlino”: “Un asse che potrebbe
portare, nel giro poche settimane, alla più spettacolare operazione di
marketing politico europeo dai tempi dei Trattati di Roma: la
sincronizzazione dei processi di ratifica del Fiscal Compact e del
Fondo Salva Stati (Esm) nel parlamenti di Roma e Berlino. Lo stesso
giorno”, si legge nientepopodimenoche su Repubblica. E questo “Asse”
dovrebbe servire a sancire un “comune destino europeo. Per mostrare ai
mercati l'immagine di un'Italia definitivamente avviata alla
disciplina di bilancio, con biglietto di sola andata. Per insinuarsi
nella crisi dei rapporti tra Francia e Germania”. Quindi bastava così
poco per stabilizzare finalmente i mercati? Bisognerebbe dirlo anche a
Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna. E poi…, quell’ “insinuarsi”
nella crisi dei rapporti franco-tedeschi?! E’ semplicemente
meraviglioso. Infatti ora la Germania privilegerà i rapporti con
l’Italia. Che la Francia sia l’unica potenza atomica dell’eurozona e
quindi il paese con maggior peso politico, l’unico paese che ha il
diritto di veto all’Onu, la seconda potenza economica dell'eurozona,
cosa volete che sia? Volete mettere la garanzia politica, militare,
economica e, soprattutto, la grande saggezza, del nostro governo dei
tecnici, che ci invidia tutto il mondo? (Sbaglio o queste cose le
abbiamo già sentite e lette a proposito di Tremonti, prima che tutti
finalmente vedessero il “Grande Bluff”?). E, grazie a questo rapporto,
convinceremo la Germania a “lasciarsi finalmente alle spalle <il
rigore cieco>”: miracoli dell’italianità. C’è poi un messaggio per le
forze armate, perché non si mettano nello stato di “all’erta”, un
messaggio lanciato da un certo Moavero, del quale francamente non
sapevamo fosse nostro ministro, il quale ha dichiarato che nel
convincere i tedeschi non useremo le maniere forti, perché "Vogliamo
mettere la Germania alla prova, ma come si fa con un amico: senza
minacce, mano nella mano". L’articolista di Repubblica non lo dice (la
violazione del segreto non può andare troppo oltre), ma noi l’abbiamo
appreso da fonti riservatissime: pare che l’arma segreta che comunque
Moavero ha mostrato alla Merkel, e che in qualunque momento potrebbe
entrare in funzione se non si allineasse alla volontà dei nostri
tecnici, prevede l’interruzione nella fornitura di pizze e di
parmigiano e, soprattutto, l’interruzione del collegamento con “Radio
Posillipo Libera” che trasmette 24 ore su 24 concerti per mandolino,
sia solista che accompagnato. Un po’ di diffidenza è però rimasta nei
governanti italiani e allora si sarebbe previsto una sorta di
controllo, il quale però per non essere sospetto sarà “incrociato”,
infatti precisa Repubblica: “Nel progetto una delegazione di deputati
tedeschi dovrebbe infatti seguire i lavori di ratifica italiani,
mentre analoga missione di onorevoli e senatori - in qualità di
<osservatori> - sarà inviata al Bundestag. Allo stesso modo il
ministro Schaeuble verrà in audizione davanti alla commissione esteri
del Senato. E Moavero o Grilli prenderanno lo stesso giorno il
biglietto per Berlino. Così via, passo dopo passo. Sempre insieme.
Fino alla prevista ratifica <prima dell'estate>, possibilmente in
tempo per arrivare al Consiglio europeo di fine giugno con i <compiti
a casa> svolti per bene”. Laddove i “compiti svolti per bene” sono
ovviamente quelli assegnati dai nostri professori alla Germania. E
così dopo aver “spezzato le reni alla Grecia”, spezzeremo ora le reni
alla Germania.
Povera Italia!
[PER LEGGERE LE PRECEDENTI NOTE DI GIOVANNI LA TORRE CLICCARE NELLA COLONNA DI SINISTRA SUL VOLUME "ECONOMIA CRITICA DI SYLOS"]
{ Pubblicato il: 29.04.2012 }