Molti si chiedono perché metà dell’elettorato italiano continui a votare per Silvio Berlusconi, nonostante una crisi economica a cui il suo governo non riesce a trovare un qualche rimedio, una politica estera ondivaga e velleitaria, le riforme che non riformano (vedi quella universitaria) e le leggi ad personam che si succedono una dietro l’altra. Evidentemente milioni di italiani si riconoscono in lui. Questo è stato già detto e scritto molte volte, ma bisognerebbe chiedersi in che cosa si riconoscono. Nel Berlusconi instancabile raccontatore di barzellette? Nel suo gallismo senile? Nella sua cordialità e nel suo cameratismo da bar dello sport? Può essere, ma solo in parte. Probabilmente quello che li fa sentire particolarmente vicini a lui, è il suo instancabile presentarsi come una povera vittima. Di tutto e di tutti. Come per Silvio, per molti italiani la colpa di quello che non va è sempre degli altri. Atteggiarsi a martire è una professione lucrosa.

{ Pubblicato il: 23.03.2011 }