Le città sono al collasso pianificato prodotto dalla finanza e dalla disonestà.
Presto ci si accorgerà che la politica show business di Grillo è una scatola vuota
Si chiamano Amministrative, non politiche!
Perché Grillo viene a Parma a parlare di cosa non va nella politica nazionale e non dei problemi di Parma e di come risolverli? Chi non si sente tradito e derubato da questi anni di governo del liberismo sfrenato in cui si è fatta razzia della ricchezza pubblica?
Del suo pistolotto politico recitato con abilità di satira, indistintamente, come da copione, in tutte le città dove si tenevano le elezioni, si può essere d’accordo su molti punti, ma le sue sono rilevazioni politiche non amministrative locali. Annunci assertivi in vis comica per il consenso. E’ oggi facile, da scafato uomo media e di spettacolo, accaparrarsi il consenso popolare su temi dell’ovvietà, strumentalizzandoli fuori contesto.
Ma ora non si va a votare per eleggere un deputato o un senatore, ma il Sindaco della città. Un Sindaco deve essere un buon amministratore della cosa pubblica, dare visione futura, saper creare coesione sociale, rappresentare l’identità della città. Produrre servizi e realizzare le opere necessarie per il bene comune.
Gli enunciati e le idee non sono sufficienti occorrono piani di fattibilità con le risorse economiche necessarie. Uno specifico piano di governance per ogni Comune.
Chi oggi può negare la necessità di indirizzi ambientali, una nuova politica energetica, una mobilità collettiva efficiente ed efficace, la rete come sapere di una collettività connessa, in cooperazione e partecipativa? Le città sono al collasso pianificato, lo vediamo!!... prodotto dalla finanza e dalla disonestà.
Sono temi di cui ho sempre scritto dalla metà degli anni ’90 e sollecitato, ma che si sono infranti di fronte al muro della classe dirigente locale arroccata su posizioni di rendita, della politica del “culturume da parvenu” interpretata prima da Ubaldi poi a ruota da Vignali, dei partiti politici e movimenti civici ristagnanti incapaci di interpretare la nuova rotta, ma avidi di consenso ottenuto in tutti i modi.
Questo in totale disprezzo dello spirito dei padri costituenti che avevano scritto una Costituzione, mai realizzata nella sua interezza, in cui lo Stato doveva essere al servizio della persona. Si è realizzato l’esatto opposto: la persona al servizio della burokratia!
Parma ora è una città ferita e gravemente saccheggiata.
Adesso non si discute dei problemi che può aver generato una politica nazionale sbagliata, né dei politici ladri, gli stessi che nella declinazione locale hanno massacrato Parma.
Qui si deve parlare di gestione di un territorio, del suo futuro, di un Comune complesso in grave difficoltà economica e di società partecipate sull’orlo del collasso.
Una puntuale opposizione alle sciagurate politiche amministrative di Ubaldi, Vignali e Buzzi con le loro gangsterband, è stata condotta dalla “Minoranza” del Consiglio comunale, in particolare da Marco Ablondi, Giorgio Pagliari, Massimo Iotti, Maria Teresa Guarnieri. A questa si è aggiunta la protesta civica che ha poi trovato in parte la sua presenza nel Movimento “Parma Bene Comune”.
Dove erano i grillini? Come forza politica erano già presenti in Regione…Eppure sembra che senza far nulla o molto poco abbiano raccolto il massimo risultato attraverso l’operazione massmediatica di Grillo. Hanno di fatto incassato politicamente la protesta civica. Non solo, ma il M5S nel 2012 è stato votato in gran parte da coloro (UDC, PDL, Civici – “Lista Per Parma con Ubaldi”) che nel 2007 avevano eletto proprio l’Amministrazione Vignali. Gli stessi che allora con il loro voto hanno prodotto il danno storico, oggi per posizione di fazione hanno scelto M5S: “Muoia Sansone e tutti i filistei”.
E ora non si vogliono porre il problema di valutazione amministrativa, ma sono ancorati allo scontro di fazione come se fossimo ancora ai tempi dei Capuleti e dei Montecchi, del Guelfi e dei Ghibellini.
Così come gli azionisti di una società complessa, e il Comune la è per di più come Istituzione pubblica, con un debito fuori misura, ricercano un Amministratore delegato onesto, abile, competente, possibilmente esperto, credo che i cittadini debbano orientarsi nello stesso modo per la scelta del loro Sindaco.
Il Consiglio è già formato l’unica variante è in funzione del candidato sindaco che sarà eletto. Qualora fosse Sindaco Bernazzoli, vi sarà una opposizione con 5 membri del M5S. Se saranno bravi amministratori lo si potrà valutare dai banchi dell’opposizione. E da lì potranno costruire un loro futuro magari anche con altre prospettive. Avranno modo di conoscere la “macchina” Comunale, e di farsi apprezzare dalla città. Pizzarotti potrà rivelarsi un buon politico? Valutiamolo alla prova con la sua presenza già assicurata tra le fila della Minoranza del Consiglio.
Credo sia velleitario e disonesto voler assumere incarichi pubblici di grande responsabilità senza un adeguato “curriculum” politico e amministrativo.
L’arte della politica e di governo richiede capacità di trovare soluzioni e compromessi, non può essere assertiva e senza dialogo, che è il modo di far politica spettacolo di Grillo. Il problema è Grillo e il suo gruppo, non lo sconosciuto Pizzarotti.
Un gruppo subdolo, con un comico manipolatore di opinioni, che agiscono per interposta persona, selezionando signor nessuno senza curricula e messi ai vertici; che interferiscono nei comportamenti di ogni loro singolo componente del Movimento con un esercizio antidemocratico e con dictat senza possibilità di dialogo e confronto, senza parola sui media, con una svalutazione della persona e delle sue capacità. Si vota di fatto non una persona, che passa quasi senza profilo, ma un simbolo, M5S di un comico e di una società di consulenza digitale e nella comunicazione che ha fondato un Movimento e su questo, come dice Curzio Maltese, ha creato una azienda. L’apice della politica show-business di Grillo, costruita sulla comunicazione in rete e sulla satira politica, conoscerà una ascesa ancora per poco tempo e presto inizierà il suo declino perché ci si accorgerà che è una scatola vuota. Tant’è che lui consapevole di questo, ha vietato l’esposizione mediatica ai suoi candidati.
E’ pensabile che a questo gruppo di Grillo e della Casaleggio si diano le chiavi di Parma?
Dionigi Tettamanzi: “La convivenza civile è minata dalla ricerca del successo a tutti i costi, è manipolata per strapparne il consenso, è tradita quando non è aiutata a cercare il bene comune”.
Il risultato a Parma del M5S, è stato già molto positivo. Sappiano consolidarlo. Andare oltre potrebbe essere deleterio per loro e per la città. Onestà è anche essere consapevoli dei propri limiti.
Perché a Parma, ora, non è il tempo delle prove, né delle improvvisazioni, ma di persone con esperienza che sappiano riportare la città a un riequilibrio, a ritessere le relazioni istituzionali e a una ricostruzione dell’Istituzione comunale oggi purtroppo commissariata e finanziarmene disastrata.
Pensiamo solo cosa significa prender in mano fin da subito STT e tutte le società controllate. Un gruppo sull’orlo del fallimento. Una struttura totalmente allo sbando che gestisce società per lo più in liquidazione.
Una situazione resa ancor più drammatica dopo l’uscita di Varazzani, sostituito da Cinelli, uomo di Ciclosi, con cui, anziché ridurre i costi, vista la situazione, si assume personale.
Un debito tra Comune e Partecipate tra i 600/700 milioni che richiede un intervento complessivo strategico, immediato che solo persone esperte possono gestire e amministrare nell’interesse della collettività e non come è stato fatto dalla banda di Costa e Calestani, che ancora impuniti, nella loro arroganza delinquenziale, offendono quotidianamente la civiltà di Parma.
La politica culturale della città si è impoverita, preda da troppi anni di eventi, celebrazioni e vertici irresponsabili. Una cultura misurata solo con rassegne stampa e ritorno turistico, immiserita nella sua rete produttiva e storica, umiliata nelle professionalità costrette a migrare o ad annullarsi.
La politica di solidarietà sociale è da attivare con la massima urgenza.
Un piano ambientale, di mobilità e una strategia per lo sviluppo di nuovi generatori economici che sappiano interpretare le esigenze della società della tecnica e delle nuove generazioni.
L’internazionalizzazione della città. Il progetto digitale
Sono tutti impegni da pianificare fin da subito. Per farlo occorrono mezzi, ma soprattutto persone oneste e responsabili con esperienza. In cinque anni la città cambierà e nei prossimi cinque si giocherà il suo futuro. La vita non dà possibilità di replica.
Occorre un Consiglio comunale in cui Maggioranza e Minoranza sappiano lavorare insieme oltre le fazioni. Il tempo della ridicola diaspora di posizione è finito. Il dibattito e il confronto è nei contenuti, nei progetti, non nelle diatribe faziose e strumentali come quella avvenuta, per esempio, sulla presenza o meno del Crocifisso in Aula consiliare.
Per rinascere nell’immediato occorre un clima di collaborazione, stima e rispetto, fondati sulle virtù, sull’eguaglianza e le differenze, non sulla menzogna e sulla discordia faziosa.
Nell’abbondanza Parma è affondata, è ora derisa… oggi nella carenza dovrà ritrovare quelle risorse umane che l’hanno caratterizzata e ritrovarsi in quelle figure storiche in cui si è identificata per recuperare la stima perduta.
Azioni nette, scelte di campo, una austerità creativa, comportamenti virtuosi che da subito facciano capire il nuovo vento, ridare fiducia e gioia a una collettività depressa e depredata.
Vito Mancuso: “L’uomo libero non obbedisce, pensa. Ma pensa per cercare di obbedire alla verità, perché sa che la più dura prigionia è quella verso se stessi e che essa può venire sconfitta solo da un amore più grande di quello verso se stessi, l’amore, appunto, per la verità che si dice come bene e come giustizia”. (Parma, 12/05/2012)
{ Pubblicato il: 18.05.2012 }