
... quale sarebbe la casa di Dio ?
Benedetto XVI: Il Vento scuote la casa di Dio...
Ma quale sarebbe la casa di Dio ?
Nascondersi dietro le parole, con la pretesa di essere preso sul serio, grazie all'autoconvinzione dell'infallibilità, non basta a nascondere ciò che è visibile ed esposto al pubblico ludibrio.
Quando la Chiesa si interessa alla gestione politica, favorendo il peggio che possa essere appoggiato, non è più la casa di Dio, e, se casa deve essere, è quella di Mammona, avido e interessato dispensatore di laute promesse, in cambio di una benedizione che non vale più nulla.
Troppi misteri si nascondono dentro l'attuale vaticano, mentre il tempo non cancella i ricordi, che partono dallo IOR di Marcincus, alle uccisioni camuffate da suicidi, alle attenzioni delle mafie. Si dovrebbe analizzare a fondo, guardare "sotto i tappeti dove si annida lo sporco".
Ci provò Giovanni Paolo I.... (no comment).
Il vero potere in vaticano è stato esercitato dal concistoro, che si è anche imposto allo stesso pontefice; è accaduto ciò con la prepotente attività dell'allora cardinale Ratzinger, che, adesso, ha nominato nuovi cardinali "allineati e coperti". E' così che spuntano i misteri, il diritto alla privacy, i segreti da mantenere tali.
Ma dove ci sono segreti ci sono momenti storici da nascondere: la Chiesa di Cristo non può avere segreti da nascondere e privacy da rispettare come se si trattasse di una P2 qualunque.
Mi ritrovo a nutrire grande ammirazione per Celestino V.
A piccoli passi verso il futuro.
Vendola e Di Pietro avvertono Bersani:
«Apra il confronto o avanti da soli»
(Il Messaggero del 26 maggio 2012)
Ecco riapparire la manfrina delle beghe interne al centrosinistra. Riappaiono i medesimi ricatti che in più occasioni hanno determinato la vittoria di Berlusconi.
E' giusto che avvenga un incontro, ma per impostare un programma comune, dibattuto, concordato, senza i ricatti "o così o niente"; è questo tipo di comportamento dell'estrema sinistra che favorisce i regimi liberisti alla Berlusconi.
Sembra proprio che gli avversari naturali del liberismo trovino regolarmente il modo come rendersi utili alle mire del cavaliere !
60 anni di storia non hanno insegnato nulla, tanto meno che le conquiste nazional-popolari necessitano di piccoli passi e che le conquiste, per essere consolidate, devono guardare alle prossime generazioni non all'immediato presente. L'alternativa per le conquiste immediate è solo la rivoluzione; ma abbiamo visto come finiscono tutte le rivoluzioni, quando ritorna la restaurazione; è accaduto, accade e accadrà sempre così.
Tengo famiglia…!
Lo sceneggiato delle amministrative a Parma si sta sviluppando come previsto.
Pizzarotti afferma: “Ha vinto la città, non Grillo !
Grillo ribatte “Ha vinto la città non Pizzarotti !
Nelle more la vittoria del grillismo viene inquinata dalle credibili affermazioni secondo le quali Pizzarotti avrebbe ricevuto il sostegno del PdL e dei suoi elettori. Ribadisco il credibile e non soltanto perché lo ha confermato il cavaliere, e ne hanno dato grande risalto, senza smentite, sia Il Giornale che Libero.
Grillo non ha piazzato un uomo di rottura come primo cittadino di Parma, ha solo scopiazzato Di Pietro quando portò al parlamento gente come De Gregorio, Scilipoti e Razzi, diventati il perno portante della maggioranza berlusconiana.
Ora Pizzarotti, nella piena libertà di azione, dovrà amministrare una città che ha molto da nascondere, molte “carte” da non mostrare; peserà (ammesso che già non pesi) il sostegno ricevuto e gradito da parte degli elettori del PdL, che poi sono gli stessi ad essere interessati alla mimetizzazione degli affari sporchi di quell’amministrazione comunale ?
E’ solo il primo passo per l’acquisizione del grillismo nell’alveo berlusconiano, potendo contare di personaggi aperti e disponibili.
Ora Grillo promette (o minaccia ?) l’entrata in Parlamento, con uomini senza un partito, disponibili a trovarne uno, purchè….
Come potrebbe chiamarsi un gruppo composto da questi “politici” ?
Un nome ce l’avrei: “Tengo famiglia”!”
Il trucco c'è .... e si vede.
Lega a un passo dall'addio al Parlamento
(Il Messaggero del 24 maggio 2012)
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La lega non ha più da tempo il simbolo dello spadone, acquistato da Berlusconi per 70 miliardi delle vecchie lire e pagamento a rate per poter sempre esercitare il ricatto in caso di "disobbedienza politica". Ora scatta il ricatto: la Lega non deve presentarsi alle elezioni nazionali, perchè dovrebbe chiarire alla base l'operazione "70 miliardi"; ecco pronto l'escamotage di non presentarsi in modo da lasciare spazio libero al partito del cavaliere (comunque c.... (snip) si chiamerà); la pia illusione del cavaliere è quella di recuperare una parte dei voti leghisti, magari con l'appoggio di Bossi e del cerchio non più magico che lo circonda.
Maroni sta sbagliando tutto: non si rende conto che, se vuole ricominciare daccapo, deve liberarsi dei truffatori in servizio permanente effettivo, dire la verità alla base e restringere le sue aspettative alle regioni, al solo scopo di ottenere una equiparazione alle altre ragioni a statuto speciale.
Praticamente dovrebbe chiarire il ruolo di padrone assoluto che ha esercitato Bossi, famiglia e cerchio-non-più-magico.
Non può sperare di salvare i cavoli di Bossi (tanto la magistratura farà il suo corso) e la capra della Lega, sono inconciliabili, la salvezza di Bossi & C. passa per il tracollo definitivo della Lega, mentre la liquidazione di Bossi & C. salverebbe il salvabile, ma senza badare a sentimentalismi che non hanno storia.
Il PdL cambia nome: arrivano i SIAMESI.
Spunta il nome “Siamo Italia”.
(Il Messaggero del 23 maggio 2012)
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E' l'ultima invenzione delle teste pensanti del PdL
"Siamo Italia", esclusivo, limitativo, individualista, in quanto esclude i non aderenti dall'essere Italia; solo chi vota Berlusconi merita il diritto che fu della Roma imperiale "civis romanus sum".
Si tratta di un ulteriore calderone dentro il quale c'è di tutto, sia politicamente che socialmente, culturalmente ed eticamente.
Quello che un tempo si chiamava "Arco Costituzionale", c'è tutto, ivi compresi i neo-fascisti rimasti nel PdL da La Russa a Gasparri tutti i inclusi e nessuno escluso.
Socialmente è rappresentata la casta opulenta della nazione, interessata a riprendere le redini dello Stato per ricominciare lì da dove hanno dovuto fermarsi.
Eticamente il guazzabuglio diventa a senso unico, come un cerchio che inizia con il bunga-bunga, ingloba quanto di più immorale si possa reperire e ritorna al punto di partenza .
Dobbiamo abituarci a questo nuovo nome del partito di plastica, che avrà come acronimo SI.
Il contenuto, il programma, le promesse, le speranze, arriveranno in seguito, quando un bel sondaggio riferirà cosa vorrebbero gli illusi, il che avverrà quando Berlusconi reperirà il predellino giusto.
Gli aderenti, i parlamentari, il gruppo e i gruppi stesso come si chiameranno ?
Dovendo ricavare dal primo termine (siamo) il sostantivo identificativo, credo che dovranno accettare di essere identificati come SIAMESI.
{ Pubblicato il: 26.05.2012 }