Ne “I Misteri di Marsiglia” di Emile Zola (1840-1902) Clara Martelly,
ragazza bella, di buoni costumi e timorata di Dio, aveva suscitato,
suo malgrado, nell’abate Donadei degli appetiti che il prelato voleva
soddisfare a tutti i costi. Non sapendo come indurre la giovinetta a
sottomettersi ai propri desideri le invia un biglietto, nascosto nel
messale che la fanciulla aveva dimenticato nel confessionale, nel
quale le scrive tutto il suo amore e le propone di scappare insieme:
“Vi amo, come la Santa Chiesa nostra madre ama le anime pure che vanno
a lei. Vi sogno tutte le notti, e vedo me e voi, stretti in un
amplesso celeste, salire al cielo dandoci angelici baci”. Nel timore
che la fanciulla potesse ritenere blasfema e sacrilega una simile
supplica proveniente da un uomo in abito talare che ha consacrato la
sua vita a Cristo, l’abate fa l’affermazione decisiva: “Ah! Non
resistete alla chiamata di Dio. Venite. V’è una religione superiore,
che non riveliamo al volgo, la quale unisce a due a due le creature.
…”. Insomma per cercare di portarsi a letto la povera Clarina l’abate
Donadei tirò fuori questa “religione superiore” negata al volgo ma
rivelata agli spiriti superiori. Quello che sta accadendo in Vaticano
mi ha richiamato alla mente questa pagina di Zola perché molto
probabilmente gli alti prelati protagonisti delle vicende di questi
giorni, e i loro sodali, ripeteranno la frase di don Donadei a quegli
ingenui che gli vanno a chiedere se il loro comportamento sia conforme
al Vangelo. Così avranno detto, o pensato, chissà quante volte. Per
esempio quando qualcuno gli chiedeva perché invitavano a votare per
Andreotti che vantava amicizie come Ciancimino e Lima, e poi per
Berlusconi bunga-bunga, o quando gli si chiedeva perché a De Pedis
veniva data sepoltura in una chiesa mentre a Welby veniva negato il
funerale religioso, perché la gerarchia invitava a non votare i
politici che volevano i di.co. mentre non formulava lo stesso invito
per quelli che dirottano verso la corruzione i fondi che dovrebbero
andare agli asili e all’assistenza alla maternità, perché ai ricchi e
ai potenti si consente la bestemmia “contestualizzata” nonchè una
morale sessuale diversa da quella ufficiale, perché nella Chiesa ormai
comandano organizzazioni come Opus Dei e Comunione e Liberazione che
con il Vangelo non hanno nulla a che fare e che gli preferiscono di
gran lunga la gestione degli appalti e della finanza (e la stessa
giustificazione della “religione superiore” si daranno gli esponenti
di quelle organizzazioni), perché consentono allo Ior di riciclare il
denaro delle tangenti e, addirittura, della mafia. Ma la medesima cosa
penseranno e dichiareranno tra loro quei politici sedicenti cattolici,
i quali a parole dicono di difendere i valori cristiani, ma nei fatti
li contraddicono quotidianamente, a cominciare da quelli sulla
famiglia per finire a quelli sulla carità, che per loro vuol dire
scambiarsi fraternamente tangenti. Tutti costoro ritengono che la
morale di Francesco d’Assisi sia una storiella adatta per la
“religione del volgo” e non all’altezza di quella “religione
superiore” rivelata solo a loro. Una volta abbiamo sentito un
“teologo” dell’ Opus Dei affermare che ciò che caratterizza un
cattolico non sono le azioni messe in pratica nella vita ma “la fede
nella Resurrezione di Cristo”. Quindi basta credere in questo e poi si
può fare di tutto. Ma allora, perché stupirsi di quello che sta
accadendo?
{ Pubblicato il: 28.05.2012 }