Fondazione Critica Liberale   'Passans, cette terre est libre' - Abbiamo scelto come logo la fotografia d'un autentico 'Albero della Libertà ancora vivente. È un olmo che fu piantato nel 1799 dai rivoluzionari della Repubblica Partenopea, Luigi Rossi e Gregorio Mattei, a Montepaone Superiore, paese dello Jonio catanzarese. La scritta &lequo;passans ecc.» era qualche volta posta sotto gli 'Alberi della Libertà' in Francia.
 
Direttore: Enzo Marzo

Dal 1969 la voce del pensiero laico e liberale italiano e della tradizione politica che difende e afferma le libertà, l'equità, i diritti, il conflitto.

"Critica liberale" segue il filo rosso che tiene assieme protagonisti come Giovanni Amendola e Benedetto Croce, Gobetti e i fratelli Rosselli, Salvemini ed Ernesto Rossi, Einaudi e il "Mondo" di Pannunzio, gli "azionisti" e Bobbio.

volume XXIV, n.232 estate 2017

territorio senza governo - l'agenda urbana che non c'è

INDICE

taccuino
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67. paolo bagnoli, la nostra preoccupazione
68. coordinamento democrazia costituzionale, appello alla mobilitazione per una legge elettorale conforme alla Costituzione
106. comitati unitari per il NO al “rosatellum”, l’imbroglio degli imbrogli
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territorio senza governo
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69. giovanni vetritto, l’italia del “non governo” locale
73. pierfranco pellizzetti, alla ricerca del civismo perduto
79. antonio calafati, le periferie delle metropoli italiane
84. paolo pileri, molta retorica, pochi fatti
86. giovanni vetritto, post-marxisti inutili
88. valerio pocar, primo comandamento: cementificare
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astrolabio
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89. riccardo mastrorillo, finanziare sì, ma come?
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GLI STATI UNITI D'EUROPA
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93. sarah lenderes-valenti, la risorsa più grande
94. luigi somma, le democrazie invisibili
97. claudio maretto, la discontinuità paga
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castigat ridendo mores
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100. elio rindone, basta con l’onestà!
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l'osservatore laico
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103. carla corsetti, il principio di laicità
107. gaetano salvemini, abolire il concordato
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terrorismo e religione
109. pierfranco pellizzetti, jihad combattuta alla john wayne
114. alessandro cavalli,quattro cerchi
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lo spaccio delle idee
117. gianmarco pondrano altavilla, cari liberisti, chi conosce un buon medium?
118. luca tedesco, savoia o borbone? lo storico è un apolide
119. gaetano pecora, ernesto rossi, “pazzo malinconico”
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78.92.102. spilli de la lepre marzolina
116. la lepre marzolina, di maio ’o statista
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Critica liberale può essere acquistata anche on line attraverso il sito delle Edizioni Dedalo con transazione crittografata e protetta.
.A ROMA IL FASCICOLO PUO' ESSERE ACQUISTATO ANCHE PRESSO L'EDICOLA DEI GIORNALI IN PIAZZA DEL PARLAMENTO.
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Il numero di “Critica liberale” può essere acquistato nelle seguenti librerie:
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FELTRINELLI, strada farini, 17
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comitato di presidenza onoraria
Mauro Barberis, Piero Bellini, Daniele Garrone, Sergio Lariccia, Pietro Rescigno, Gennaro Sasso, Carlo Augusto Viano, Gustavo Zagrebelsky.

* Hanno fatto parte del Comitato di Presidenza Onoraria: Norberto Bobbio (Presidente), Vittorio Foa, Alessandro Galante Garrone, Giancarlo Lunati, Italo Mereu, Federico Orlando, Claudio Pavone, Alessandro Pizzorusso, Stefano Rodotà, Paolo Sylos Labini. Ne ha fatto parte anche Alessandro Roncaglia, dal 9/2014 al 12/2016.
 
05.02.2018

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Tutte (o quasi) le donne per il ticket & altro

rosario amico roxas

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Dura lex, sed lex
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L'on. Rutelli, da sindaco di Roma, venne condannato dalla magistratura a rimborsare una buona parte dei compensi che erano stati elargiti a persone che non avevano alcun titolo per godere di quelle elargizioni.
La Corte dei Conti, Seconda Sezione Giurisdizionale, definitivamente pronunciandosi in Appello con la sentenza n. 137 del 22 aprile 2002  ha condannato Rutelli e gli altri assessori, in funzione della maggiore o minore responsabilità, al pagamento di somme a titolo di risarcimento in favore del Comune di Roma (Rutelli verserà 40.000 euro più altri 25.000 euro assieme agli altri assessori chiamati in causa).
Questa sentenza ridimensiona la somma complessivamente determinata in primo grado dalla Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per il Lazio, di un milione di Euro , riconoscendo parzialmente i vantaggi recati al Comune di Roma dalle prestazioni professionali in questione e gli avvenimenti che prima dell'insediamento della Giunta Rutelli avevano turbato l'apparato comunale, con vicende giudiziarie e di amministrazione straordinaria.
Infine nel 2006 il ricorso di Rutelli e degli altri coimputati condannati in primo grado contro la sentenza di Appello della Corte dei Conti del 2002 viene respinto dalla Corte di Cassazione  chiudendo definitivamente la vicenda. http://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Rutelli#La_vicenda_delle_consulenze_al_Comune_di_Roma
Ora la Minetti viene indicata indegna di sedere al consiglio regionale lombardo, dove è stata eletta, ma nel listino bloccato di Formigoni, chiaramente su richiesta/imposizione di Berlusconi, che ne assunse la difesa in quella trasmissione di Gad Lerner, dove si fece anche definire “mascalzone” dal conduttore, avendo offeso le sig.ra presenti nella trasmissione). Ora i due decidano tra di loro che dovrà accollarsi l'onere della restituzione dei compensi percepiti dalla Minetti, indebitamente, come stanno facendo emergere solo adesso.
Berlusconi o Formigoni; entrambi, per la gioia di Benigni, con i cognomi che terminano con gli oni !
Tutte  (o quasi) le donne per il ticket
Berlusconi si prepara alla campagna
(Il Messaggero del   13 luglio 2012)
***
Si prepara alla campagna (elettorale, non vorrei che si equivocasse !) ma gli è cascato addosso il consiglio “amichevole”  di realizzare un  ticket con una donna (amichevole della serie “dagli amici mi guardi Dio…”), creandogli un serio imbarazzo, dovendosi districare tra la Santanchè e la Carfagna, la Gelmini e la Brambilla, la Biancofiore e la Rossi; quindi sarà tampinato dal lungo elenco,  delle fanciulle in stretta confidenza con l’ex premier alle quali ha promesso brillanti carriere politiche o ricche apparizioni nelle sue TV o, anche l’uno e l’altro.
Di seguito l’elenco di tali fanciulle, fra di esse la probabile vice-presidente del consiglio !
(fonte:   http://www.oggi.it/attualita/cronaca/2011/09/21/le-donne-del-cavaliere-sono-ben-131/)
·       Sabina Began, 37 anni
·       Terry de Nicolò, 36;
·       Carolina de Freitas,36;
·       Francesca Lana, 26; 5. Letizia Filippi, 34;
·       Barbara Montereale,25;
·       Daniela Lungoci, np;
·       Niang Kardiatau, 32;
·       Karen m. Buchanan, 40;
·       Manuela Arcuri, 34
·       Camille c. Charao, 27;
·       Chiara Guicciardi, 34;
·       Fadoua Sebbar, np;
·       Sara Tommasi, 30
·       Vanessa di Meglio,38;
·       Monia Carpentone, 26;
·       Roberta Nigro, 34;
·       Maria j. De Britos Ramos,37;
·       Graziana Capone, 26;
·       Michaela Pribisova, 28;
·       Luciana Francioli,40;
·       Ioana Visan, 24;
·       Marysthell Garcia Polanco, 29;
·       Michelle Conceicao, 33;
·       Cinzia Caci, 37;
·       Barbara Guerra, 33;
·       Patrizia D’Addario, 45;
·       Lucia Rossini, 27;
·       Marica, np;
·       Michela, np;
·       Milena, np;
·       Carolina Marconi, 33
·       Francesca Lodo, 27
·       Diana Iawkic, 22;
·       Siria De Fazio, 34;
·       Nicole Minetti, 26;
·       Barbara Faggioli, 26;
·       Barbara Matera, 29;
·       Raffaella Fico, 23;
·       Cinzia Molena, 32;
·       Iris Berardi, 19;
·       Aris Espinoza, 22;
·       Alessandra Sorcinelli, 27;
·        Valentina Costanzo, 26;
·       Imane Fadil, 24;
·       Maria Makdoum, 20;
·       Ambra Battilana, 19;
·       Chiara Danese, 19;
·       Melania Tumini, 26;
·       Natascia, 21;
·       Katarina, 24;
·       Kristina, 24
·       Diana Gonzales, 21;
·       Elisa Toti, 22;
·       Imma De Vivo, 23;
·       Eleonora De Vivo,23;
·       Aida Yespica, 30;
·       Claudia Galanti, 30;
·       Roberta Bonasia, 27;
·       Florina Marincea, 27;
·       Nadia Macrì, 27;
·       Francesca Cipriani, 27 ;
·       Viviana Andreoli, 31;
·       Virna Bello, 29;
·       Francesca Pascale,  28;
·       Licia Ronzulli, 36 ;
·       Elisa Alloro, 35;
·       Emanuela Romano, 30;
·       Cristina Ravot, 28;
·       Lisandra Silva, 26;
·       Clarissa Campironi, np;
·       Noemi Letizia, 20;
·       Roberta Oronzo, 20;
·       Elvira Savino, 34;
·       Emiliana, np;
·       Miriam Loddo, 28;
·       Karima El Mahroug-Ruby, 18 ;
·       Marianna Ferrera, 27;
·       Manuela Ferrera, 27;
·       Marianna Yushkah,
·       Raissa Skorkina, 29;
·       Jennifer Rodriguez, 34;
·       Linsey Barizonte, 25;
·       Maria Rosaria Rossi, 39;
·       Marisiel, np;
·       Roberta/1, np;
·       Roberta/2, np;
·       Ioana Claudia Amarghioale,21;
·       Ludovica Leoni, 30; 90.
·       Elena Morali, 30 ;
·       Giovanna Rigato, 30;
·       Ale, np;
·       Monica, np;
·       Silvia Travami, np;
·       Renata Wilson, 27;
·       Maribel Torres Munoz, 56;
·       Giada, np;
·       Imma Dininni, 32;
·       Susanna Petrone, 33 ;
·       Lara Comi, 28;
·       Stella Schan, np; 102.
·       Donatella Marrazza, 37; 103.
·       Stella Maria Novarino, 32;
·       Francesca Garasi, 26;
·       Linda Santaguida, 33 ;
·       Barbara Pedrotti, 38;
·       Francesca Romana Impiglia, 33;
·       Poliana Gomes, 26;
·       Belen Rodriguez, 26;
·       Dani Samvis, 26;
·       Geraldin Semeghini, 34;
·       Ania Goledzinowska, 28;
·       Elisa De Carolis, 33;
·       Angela Sozio, 38 ;
·       Giulia Mascellino 38;
·       Michela Nasponi, 24;
·       Laura Bertocco,30;
·       Gemma, np;
·       Eleonora, np;
·       Miriam Marcondes, np;
·       Emanuela, np;
·       Michela Chillino, 30;
·       Lionella, np;
·       Christine Del Rio,32;
·       Licia Nunez (Del Curatolo), 33;
·       Ludovica, np;
·       Giada Di Miceli, 29;
·       Silvia, np;
·       Valeria, np;
·       Giada Culite (alias Rasa Kulyte), 24.
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Déjà vu
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Comincia ad evidenziarsi il programma elettorale del cavaliere, descritto su un quotidiano tedesco, in modo da arrivare direttamente alla Merkel  (la culona inch…. di recente memoria) e, di sponda anche agli elettori italiani.
Già sono in agitazione i rilevatori dei sondaggi per analizzare la reazione immediata al fitto carnet operativo proposto dal cavaliere per il rilancio dell’attività di governo, o meglio, del suo prossimo e agognato governo.
Ma si tratta di un “Déjà vu a 360°”; niente di nuovo sotto il sole, a cominciare dal nome che ripesca quel “Forza Italia” che deve aver sentito come proprio in occasione della partita con l’Inghilterra.
Quindi i programmi veri e propri:
Abbassare le tasse:  Déjà vu. Lo fece dopo avere attaccato il governo Prodi come “governo delle tasse”.
Il prof. Romano aveva perfettamente capito che bisognava stringere e far stringere la cinghia per evitare quello che poi, con il governo Berlusconi, è accaduto. Lo stesso Monti non ha potuto fare a meno di indicare nella soppressione generalizzata dell’ICI una delle concause del crollo verticale della credibilità internazionale e la dilatazione smisurata del debito pubblico. Quindi il condono tombale che favorì solo gli evasori fiscali; paradossalmente di quel condono ancora oggi devono essere incassati oltre 5 miliardi di euro, mai entrati nella casse dello Stato; per colmare la misura, con la interessata complicità del ministro/tributarista 3monti, ecco partorire lo scudo fiscale, sempre per le fasce più abbienti, per le mafie, per i grandi evasori, oculatamente amministrate dal tributarista 3monti, unico tributarista al mondo al quale non serve studiare le leggi per agevolare i suoi clienti, perché le leggi se  le è sempre fatte su misura dei suoi maggiori richiedenti. Per equilibrare l’equità, venne partorita anche quella ignobile “patente di povertà”, ribattezzata “social card” che garantiva ai fortunati possessori  ben 400 gr. di pane al giorno.
Il messaggio che Berlusconi ha voluto inviare dal quotidiano tedesco è chiaramente rivolto a  quegli imprenditori senza scrupoli che attendono il suo ritorno come la manna dal cielo, secondo la logica del capitalismo liberista berlusconiano di “far pagare poco ai molti, per permettere a pochi di evadere molto”.
Quindi il messaggio alla Merkel, dal quale si evince che da ipotetico presidente del consiglio chiederà una Germania più Europea, piuttosto che una Europa germanizzata. Ma cade in contraddizione con se stesso, perché se vuole rimettere in sella il liberismo capitalista non può fare a meno della Merkel, rimasta l’ultimo baluardo europeo del capitalismo liberista, individualista e alieno di ogni forma di solidarietà europea.
Altro punto qualificante sarebbe il ripristino dell’etica in politica, e inizia con imporre le dimissioni al consigliere regionale Nicole Minetti, da lui stesso voluta nel listino bloccato e difesa a spada tratta in quel suo intervento da Lerner, nel quale si beccò l’epiteto di ”cafone”, avendo insultato le signore presenti a vantaggio della integerrima figura della Minetti, di madre lingua inglese, plurilaureata, ma  che adesso deve essere defenestrata., in quanto si di lei gravano seri dubbi di moralità.
Ma in che modo ?
La Minetti oltre alla buonuscita della quale non sono note le dimensioni,  esige anche essere nominata ambasciatrice in tutto il mondo di una  ONLUS appositamente creata per lei, in modo da poter girare il pianeta, a spese dei contribuenti, per informare le nazioni che “senza il t-shirt è ancora meglio”.   E non si ferma alla Minetti, perché il programma prevede di non ricandidare quelle fanciulle, opportunamente definire dalla ex moglie “ciarpame politico”; dovrà trovare una adeguata collocazione per tutte e non sarà facile, ma sarà oneroso.
La Brambilla preferisce il “far da sé” e prepara una lista civica degli animalisti, con tanto di campagna elettorale a spese di chi ?
Anche Vittorio Sgarbi si lancia come “l’anti-Grillo”, con altra lista civica il cui primo punto del programma prevede la riapertura delle case chiuse, forse in sintonia con la non ricandidatura delle bambolone del presidente.
Rimane in piedi  e non ben chiarita la posizione di  Matteo Renzi, per il quale era stata ipotizzata la candidatura a presidente del consiglio come alter-Berlusconi, con la definitiva cancellazione di Al Fano, che   dovrà dedicarsi alla ricerca di quel “quid” che gli manca e che ha segnato la sua ingloriosa fine.
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Le due facce della moneta.
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L’Unità di oggi 15 luglio 2012,  con due articoli, ci offre uno spaccato dell’attuale momento politico italiano.
Il primo annuncia e chiarisce le motivazioni che hanno spinto Berlusconi a ricandidarsi alla presidenza del consiglio; il secondo è una intervista a Bruno Tabacci dove vengono chiarite le motivazioni per la scelta di candidarsi alle primarie del centro-sinistra.
Due visioni della politica come due facce di una moneta: una faccia con il valore nominale e l’altra faccia con i simboli della nazione emittente.
Berlusconi afferma:  “A me basta salvare il PD”; affermazione gravida di significati, perché non c’è nulla di patriottico o di esaltante, ma solo problemi di cassa, sia nel presente che nel possibile futuro.
Per 18 anni il PdL, fin dai tempo di “Forza Italia” , ha rafforzato il suo ruolo di partito/azienda, anzi di azienda/partito, capofila di una lunga serie di aziende, alcune quotate in borsa. La lunga teoria di leggi ad personam e ad aziendam hanno consentito di trasferire salatissimi conti agli ignari contribuenti, ma anche al debito pubblico, mentre i ricavati gonfiavano un patrimonio personale diventato uno dei più importanti al mondo.
Poi è accaduto ciò che Berlusconi non immaginava nemmeno: una crisi globale ha obbligato l’azienda/partito ad occuparsi di politica; a nulla valse la negazione della crisi, l’ottimismo, l’invito a spendere, il suggerimento di ipotecare anche la casa pur di non rinunziare alla pizza del sabato sera.
L’azienda/partito si ritrovò a gestire un ruolo che non le apparteneva, il ruolo politico; resosi conto di avere sul dorso quel peso intollerabile, Berlusconi optò per la fuga, lasciando a Monti l’onere di cavare le castagne dal fuoco.  Ma, private della guida dell’azienda/partito, anche le altre aziende iniziarono una lenta ma sicura discesa, fino a doversi sedere sul greto del fiume  e attendere, non che passasse il cadavere del nemico, ma che passassero i libri contabili da portare in tribunale.
Ecco il significato, non tanto recondito, di quella affermazione berlusconiana; l’idea di “salvare il PdL” significa un ritorno al partito/azienda, anche con il vecchio e collaudato nome “Forza Italia”.
La resurrezione del vecchio in nome della restaurazione del metodo che permise il decollo verticale delle fortune personali del cavaliere. Sa bene che non potrà mai vincere le elezioni, per questo sostiene di “partire dagli imprenditori”, unica categoria che ha lucrato con i governi del cavaliere, ma non chiarisce che predilige quegli imprenditori evasori fiscali, con capitali all’estero, turbatori d’asta, corruttori, corrotti e corruttibili, che i suoi governi hanno sollecitato ad evadere in cambio di sanatorie, condoni, depenalizzazioni di reati penali, e scudi fiscali; ma gli imprenditori di tale fisionomia sono rimasti in pochi in libertà, per cui se facesse conto solo sui loro voti non raggiungerebbe nemmeno il quorum necessari per entrare in Parlamento.
Ed è questa la faccia della moneta che ci indica il “quanto” è necessario per possederla.
L’altro articolo è una intervista di Tullia Fabiani a Bruno Tabacci, nella quale viene reiterata la volontà di presentarsi alla primarie del centro-sinistra (o sinistra-centro, secondo l’impostazione della Giunta di Milano). In una precedente intervista  al quotidiano La Stampa, Tabacci invitava Bersani a “correre a cercare il bosone di Higgs del centro-sinistra, per dare alle tante individualità la ragione prioritaria per diventare gruppo omogeneo. Praticamente si offre di fare lui il “bosone di Higgs”, per dare “più forza e serietà” alla sfida che si prepara. Un ruolo possibile per un uomo come Tabacci, al quale si rimprovera di non avere moltissimi “amici”, trascurando che la sua forza è innanzitutto etica e non frutto di nascoste complicità, per cui supplisce alla mancanza di “molti amici”, con  “l’assenza di nemici”, avendo sempre dialogato con tutti, considerando avversari quanti non condividevano la sua posizione.
Nel corso dell’intervista identifica pure le ragioni delle primarie, che dovrebbero servire a mettere a confronto idee diverse per cercare il comune multiplo gradito a tutti, cedendo, ognuno, una parte della propria individualità, alla ricerca della collegialità… esattamente come farebbe il Bosone di Higgs che costringe singole particelle inutili e senza storia a partecipare, insieme,  ai disegno della Creazione.
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Renzi e l’autorottamazione.
Renzi: Berlusconi in campo? Vinceremo,
ma solo senza antiberlusconismo
(Il Messaggero del 14 luglio  2012)
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Della serie "Non si sa mai... dovesse vincere lui...!!!!"
Renzi è il più tipico esponente di quella classe politica adusa al compromesso aprioristico, per lasciare aperte altre possibili strade anche a costo di sacrificare i propri convincimenti.
Ma poi Renzi possiede convincimenti oltre alla martellante "rottamazione".
Cos'altro ha proposto al PD ?
La sua tentazione verso Berlusconi, ormai , non è un segreto per nessuno, la sua voglia di rottamazione non ha convinto nessuno, quanto a proposte politiche, economiche o sociale: nessuna.
In caso o nel caso di primarie, Renzi ci farà assistere ad una sceneggiata che nulla ha di politico, perchè correrà con l'appoggio, l'ausilio, i voti degli ultimi berlusconiani; è così che conosceremo la reale forza d'urto del cavaliere.  Questo Renzi lo sa e ci gioca; quest'ultima affermazione lo prova oltre ogni ragionevole dubbio. D'altra parte non si tratta che di uno dei tanti trucchi che Berlusconi metterà in campo, ben sapendo di ritrovarsi nell'ultima spiaggia della sua navigata carriera politica che finirà con un naufragio.
Così Renzi procede speditamente verso l’autorottamazione
Il PD cosa fa ?  Usi obbedir tacendo e tacendo morir ?
Come mai solo pochissimi hanno commentato, molto positivamente, la proposta dell'on. Tabacci di partecipare alla primarie del PD ?
Temono di ritrovarsi di fronte a scelte irreversibili e a posizioni da conquistare ?
Da queste confusioni Berlusconi trae la sua forza... che non gli viene dai capelli, anche se la sola alternativa che gli rimane è “Muoia Sansone…!”
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Casa, Chiesa e Palazzo Ghigi.
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Cambia il cursus honorum di Berlusconi; niente più come prima; tutto cambiato, non solo nelle forme  ma anche nella sostanza. I vizi diventeranno virtù, le corruzioni si trasformeranno in sostegni, le appropriazioni indebite lasceranno il posto a spontanee forme di solidarietà sociale, gli aiutini alle escort per non farle prostituire saranno sostituiti da azioni caritatevoli, le leggi ad personam verranno cancellate da leggi di solidarietà, sostegno, ampia visone sociale dirette alle fasce più deboli della popolazione.
Ricostruirà innanzitutto la sua casa, la sua famiglia, l’unione generazionale, riconquistando, innanzitutto la moglie Veronica (la seconda moglie), la quale dimenticherà di essere stata esposta al pubblico ludibrio, pubblicata in costume adamitico sulle prime pagine dei quotidiani di casa Berlusconi.
Anche i figli dimenticheranno il tentativo di legiferare in senso punitivo contro di loro, modificando la legge sulla legittima, che li avrebbe praticamente esclusi dall’eredità paterna.
Ricostruita la “verginità” familiare, toccherà poi all’aspetto spirituale ad essere riveduto, indossando l’abito del penitente che sconta il fio di una vita dissoluta; l’immoralità verrà bandita anche dal vocabolario berlusconiano, non più barzellette  imbarazzanti per chi le ha ascoltato, obbligati pure a ridere; basta barzellette, sostituite da umili preghiere. Non “farà” più la comunione abusiva, perché ha capito che non è il “fare” la comunione che serve, ma “essere” in comunione con Dio, della serie “vendi tutto, dona il ricavato  ai poveri e seguimi…”, ma non bisogna esagerare fino a questo punto !!!
La ristrutturazione della sua casa e la ricostruzione dei suoi rapporti con la Chiesa permetterebbero il suo reingresso a Palazzo Ghigi, che potrebbe diventare l’omologo laico di   “San Pietro, con la Costituzione della Repubblica nata dalla Resistenza con  il ruolo che per l’altro San Pietro è dei Vangeli.
Tutto facile, tutto, credibile, tutto pianificato….!
Come ha fatto a non pensarci prima ?
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Casini deve decidere con chi stare !
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Casini: «Berlusconi candidato?
Non farà bene all'Italia ma chiarisce le cose»
(Il Messaggero del 14 luglio 2012)
Una lunga e dettagliata intervista di Casini a Il Messaggero, provoca una certa agitazione nel mondo politico, perché le dichiarazioni appaiono apparentemente chiare e definitive, ma a leggere tra le righe emergono simpatie che non possono convincere gli elettori che hanno assunto larghe  divergenze dal pianeta, ormai fuori rotta, del berlusconismo d’assalto.
Ancora una volta Berlusconi vuole cimentarsi con il “solo contro tutti”, che dovrebbe esaltarlo comunque vadano le elezioni. In bilancio c’è anche la sconfitta, ma chiederà l’onore delle armi e salverà qualche decina di fedelissimi con i quali cercherà di inserirsi nell’agenda del prossimo governo.
Non c’è alcun interesse alle sorti della nazione, al contrario, l’interesse è che emerga la sua persona nel bene o nel male, per riuscire, per la terza volta a salvare le sue fallimentari aziende a spese dei contribuenti.
Casini sta in mezzo, cercando l’equilibrio; ma l’attuale situazione innanzitutto politica, non consente equilibrismi di sorta, bensì decisioni irrevocabili, certezze, programmazione, progettualità, rigore e, finalmente, EQUITA’.
L'excursus dialettico di Casini ha un solo scopo: far dimenticare all'elettorato i suoi tentennamenti pseudo-centristi, ciondolando tra destra e sinistra.
L'isolamento di Berlusconi lo ha convinto a guardare altrove  che non alla melensa riedizione del berlusconismo più becero, ma per convincere gli elettori dovrebbe prendere le distanze da Al Fano che si sta dimostrando sempre più il segretario personale di Berlusconi, in attesa di aderire a qualunque ipotesi dovesse partorire la fertile e immaginifica mente del cavaliere.
Anche Berlusconi si sta circondando di un suo personalissimo "cerchio magico", nel quale la voce più stridula rimane quella della Santanchè, mentre quella che rapina autorevolezza è quella di Maria Rosaria Rossi, onnipresente, anche nelle riunioni con l'attuale presidente del consiglio.
Posto per Al Fano non ce n'è, se non all'ingresso  di Palazzo Grazioli, come zerbino.
E' bastata la candidatura del cavaliere per vedere penalizzata l'intera politica di rigore di Monti, perchè l'attuale crisi riprende la sua dimensione di "crisi della politica" e non più solamente quella di "crisi dell'economia".
Il remoto timore di un ritorno a Palazzo Ghigi del cavaliere fa mettere le mani avanti a quel mercato che l'attività di governo vorrebbe neutralizzare. vanificandone l'azione.
Sta nell'individualismo autoreferente di Berlusconi il pericolo che le agenzie di rating hanno evidenziato.
Casini deve decidere con chi stare !
La Repubblica “Villa Certosa”.
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Si tratta di 50 ettari della costa Nord della Sardegna  che, in pratica si è auto identificata come Repubblica indipendente; una repubblica nella quale  è vietato l’ingresso alla magistratura, alle forze dell’ordine, alla legge dello Stato italiano. Lì vige solamente la legge di Berlusconi.
Quei 50 ettari fronte mare, con tanto di porto privato, è zona franca, in quanto residenza privata di Silvio Berlusconi.  Un paradosso tutto italiano, così come è tutto italiano il silenzio colpevole che non intende affrontare tale specificità irripetibile per restituire un minimo di normalità.
Quell’area è stata manomessa con abusivismi edilizi, con appropriazione di aree demaniali, con vincoli anche su porzione di mare circostante, il tutto a spese dei contribuenti, proprio perché “segreto di Stato”
Lì possono entrare solamente le escort a pagamento e i posteggiatori abusivi dediti al canto.
Tutta quell’area è stata indicata come “segreto di Stato”, per cui nessuno può permettersi di svolgere un minimo di indagine in quanto violerebbe le leggi che riguardano la sicurezza nazionale.  Trattandosi della residenza del premier dell’epoca, il segreto di Stato avrebbe garantito la sua incolumità, la sua sicurezza, anche perché le sole persone con permesso di ingresso libero, non avrebbero mai attentato al premier se non al suo ricco portafogli.
Praticamente la villa privata di un cittadino non più presidente del consiglio e quindi  normalissimo cittadino di uno Stato sovrano, gode di extraterritorialità, e, di conseguenza, anche di impunità per un qualsiasi fatto di rilievo penale che si verificasse al suo interno.
L’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, diventa così una semplice battuta di una commedia all’italiana, con tanto di chitarra, mandolini, pizza e giochi pirotecnici.
La Procura di Tempio Pausania il suo dovere lo ha compiuto, ricorrendo alla Corte Costituzionale, con un ricorso firmato dai professori Alessandro Pace e Pietro Ciarlo, nel quale si contestano vari profili di incostituzionalità.
1)      "Le ispezioni, così come le perquisizioni, non conoscono limitazioni in dipendenza della normativa sul segreto di Stato", che riguarda solo testimonianze e sequestri di atti.
2)      Il segreto di Stato non può riguardare luoghi, "realizzando così una sorta di extraterritorialità per una parte del territorio nazionale e di impunità per un qualsiasi fatto di rilievo penale che si verificasse al suo interno".
3)       Anche a voler ammettere che il segreto di Stato si applichi ai luoghi, nel caso in esame viene coperto dal segreto non una sede istituzionale, "ma un'area privata, concessa  al presidente del Consiglio", area che godrebbe così di una sorta di immunità territoriale, rendendo impossibile ogni controllo su "qualunque violazione della legge compiuta in loco".
4)      La legge 801 del 1977 giustifica il segreto di Stato solo a "difesa delle istituzioni poste dalla Costituzione a suo fondamento" e non anche a tutela delle persone fisiche. "L'esigenza di salvaguardare l'incolumità fisica del presidente del Consiglio - si legge nel ricorso - non può mai giustificare l'assoggettamento al segreto di Stato di un'intera area privata in maniera stabile e permanente".
E’ superfluo aggiungere che del ricorso citato non si è saputo più nulla, grazie alla legge berlusconiana che premia l’omertà.
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Berlusconi e l’aquilone
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Geniale l'idea del nuovo simbolo che Berlusconi avrebbe deciso per  il suo partito; si tratterebbe di un aquilone; non ha avuto neanche bisogno di un predellino, ha deciso a braccio, folgorato dalla genialità dell’invenzione.
Il riferimento non può che riguardare lo stesso cavaliere, che dall'aquilone è perfettamente rappresentato, infatti è proprio l'aquilone impazzito che, in un momento di megalomane autoesaltazione, ritiene di tenere il mondo intero legato  a sè per mezzo di  un filo.
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Il bosone di Higgs del centro-sinistra.
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Pd, caos all'assemblea nazionale
Scontro su primarie
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Proprio in ordine alle primarie doveva emergere la proposta di Bruno Tabacci che si dichiara interessato a partecipare alle primarie del centro sinistra, che lui chiama (opportunamente sinistra centro,m secondo l'esperienza del comune di Milano). Invece sull'argomento nulla, meglio la bagarre a dimostrazione che c'è qualcosa che non funziona.
Che ci siano degli infiltrati pagati per creare disorientamento ?
Non è fantapolitica, ma un dubbio legittimo, perchè non è possibile che un partito con aspirazione di governo non riesca a trovare (è stato un suggerimento dello stesso Tabacci) il bosone di Higgs del centro sinistra, in grado di coagulare una massa omogenea, unita e unificata intorno agli interessi della nazione.
Per questo penso alla possibile presenza di infiltrati interessati solo a mortificare l'immagine di un partito che, certamente infastidisce gli aspiranti al potere.
I mezzi per farlo li hanno, e anche l'assenza di scrupoli e di correttezza.
La proposta dell'on. Tabacci di candidarsi alle primarie potrebbe costituire quel bosone di Higgs mancante.
Non si tratta di un politicante aduso a sgomitare nella fila che porta all’uso di potere, per questo andrebbe stimolato e accolto con entusiasmo, in quanto portatore di principi sociali e politici, che attualmente latitano sotto tutte le bandiere.

{ Pubblicato il: 15.07.2012 }




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