“Banksters” (fusione dei due termini “Bankers” e “Gangsters”) li ha
chiamati l’Economist quei banchieri che manipolano i tassi di
riferimento. Prima sono stati scoperti per il Libor (tasso
interbancario sulla piazza di Londra), ora sono venuti fuori gli
stessi magheggi sull’Euribor (tasso interbancario nell’eurozona), e
così “scopriamo” che i principali tassi di riferimento per tutte le
indicizzazioni sono manipolati. Molti credono che la manipolazione
avvenisse per incidere sui tassi dei mutui, e invece riteniamo che sia
da escluderlo, anche perché se così fosse le manipolazioni avrebbero
dovute essere solo al rialzo, e invece erano anche al ribasso.
L’obiettivo vero era quello di incidere sui contratti dei derivati.
Ecco cosa il sottoscritto scriveva PRIMA che venisse fuori lo scandalo
(V. Critica Liberale n. 197):
“I contratti derivati come dice lo stesso nome “derivano” la loro
esistenza da altri contratti. Il principale di essi è quello sugli
interessi. Cosa vuol dire? Vuol dire che se per esempio un’impresa
stipula con una banca un prestito a tasso variabile e dopo un po’ si
rende conto che non vuole sopportare il rischio della variabilità del
tasso, stipula con la stessa banca o con un’altra banca, un contratto
dove gli viene garantito, contro il pagamento di un premio, che
pagherà sempre un certo tasso fisso … Il sistema bancario, dal canto
suo, si è assunto quel rischio perché ci sono altre imprese che,
contrariamente alla prima, prevedono che i tassi scenderanno e allora
possono avere interesse a rendere variabili i tassi dei prestiti che
hanno stipulato in passato a tasso fisso, quindi concludono con la
banca un contratto opposto a quello di prima. Il sistema bancario
dovrebbe così essere in equilibrio e lucrare solo con le commissioni,
non dovrebbe correre alcun rischio di doverci rimettere o guadagnare
qualcos’altro. Questo è lo strumento in sé del derivato sui tassi, non
si capisce perché lo si dovrebbe bloccare in toto. Che poi come per
tutte le attività nelle quali girano tanti soldi, ci sia qualcuno che
abbia trovato il sistema per specularci sopra sulle spalle degli altri
è plausibile, ma bisogna trovare il modo per neutralizzarlo . Per
esempio … ci sono le “furbate” dei grossi commercianti di denaro. I
contratti derivati sono come le assicurazioni (in fondo SONO dei
contratti di assicurazione), dove la prima compagnia che assicura un
determinato rischio va a coprirsi presso una compagnia più grande
attraverso contratti di riassicurazione, queste a loro volta presso
compagnie ancora più grandi fino ad arrivare ai grossisti delle
assicurazioni … Questo sistema è sano perché il concetto assicurativo
si basa sulla legge dei grandi numeri e quindi più questi numeri sono
grandi è più diventa certo che la frequenza dei sinistri sarà uguale
alla probabilità calcolata inizialmente e che è stata alla base del
calcolo del premio. Lo stesso vale per gli swap (derivati) sui tassi,
più questi contratti si concentrano in poche banche più è probabile
che i “ribassisti” e i “rialzisti” si compensino o, se ciò non
avvenisse, le commissioni incassate compenserebbero eventuali
asimmetrie. In entrambi i casi non si correrebbero rischi particolari.
Il dubbio qual è? Il dubbio deriva dal fatto che, avendo le banche,
che alla fine raccolgono tutti i rischi, delle dimensioni rilevanti,
tali da poter influenzare ESSE l’andamento dei tassi a livello
mondiale, POSSONO ESSERE TENTATE DI INFLUENZARE detto andamento nella
direzione che gli consente di lucrare lauti guadagni sulla base delle
asimmetrie esistenti, per esempio se i rialzisti sono superiori ai
ribassisti determinare un abbassamento dei tassi, e viceversa. Oppure
che sappiano in anticipo quale sarà la politica delle autorità
monetarie centrali e quindi spingano le banche “dettaglianti” a
concludere con la loro clientela contratti in senso opposto a quello
che sarà l’andamento dei tassi. Questi rischi ci sono, e IL SOSPETTO
CHE LE GRANDI ISITUZIONI BANCARIE MONDIALI NE APPROFITTINO E' FORTE,
ma non vuol dire che lo strumento debba essere abolito totalmente,
bisogna se mai fare in modo che aumenti la trasparenza di questi
contratti e che le banche centrali si dotino di strumenti adeguati per
impedire le speculazioni.”
Non si capisce perché lo stesso sospetto non sia mai venuto in mente
alle autorità di controllo. Che strano ...
{ Pubblicato il: 18.07.2012 }