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Il bastone e la carota: una lezione di diplomazia
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Due frasi di Monti , apparentemente contraddittorie, ma in realtà propedeutiche l'una a l'altra, riportate da Il Messaggero del 9 sett. 2012.
«Voglio ringraziare il mio predecessore, in particolare, immagino sia stato un momento molto complicato anche psicologicamente per il presidente Berlusconi lo scorso novembre.
«Spesso si dice che gli italiani sono ingovernabili - ha detto inoltre - credo che la domanda di governo ci sia presso gli italiani; qualche volta è mancata un'offerta di governance all'altezza dei problemi». I
Prima i ringraziamenti per la lealtà, poi la feroce dichiarazione secondo la quale:
" è mancata un'offerta di governance all'altezza dei problemi."
I ringraziamenti per la lealtà non sono altro che un atto dovuto, anche se si è trattato di una lealtà obbligata, mentre la seconda affermazione segnano una condanna irreversibile dell'operato di Berlusconi come politico, governante e anche imprenditore, visto l'andamento delle sue aziende.
Una lezione di diplomazia con una "pars costruens" che prepara la strada alla "pars destruens", secondo il metodo baconiano per poter raggiungere una conoscenza certa di un fenomeno.
Certamente il cavaliere e i suoi giannizzeri vanteranno la prima parte, cercando di non far apparire la seconda di condanna.
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Nazione, Stato, ma non ancora Patria.
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Storace: «L'8 settembre rinascita dell'Italia? No, morte della Patria»
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Con l'invasione della Sicilia da parte di Garibaldi, con rapina a mano armata dell'oro del Banco di Sicilia e del Banco di Napoli, che servì ai Savoia per finanziare le regioni del Nord che vivevano in rigorosa miseria, l'Italia divenne NAZIONE.
Con la fine della seconda guerra mondiale e con la lotta partigiana che favorì il formarsi di una coscienza democratica, producendo una delle migliori Costituzioni del mondo democratico, l'Italia divenne STATO.
Con gente come Storace, Bossi, leghisti e berlusconiani, l'Italia non è mai diventata PATRIA comune e mai lo diventerà, rimanendo una miscellanea di gente diversa, per storia e cultura incapace di generare un progetto unitario globale, preferendo, ciascuno, la cura del proprio miserabile orticello.
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… ma il cavaliere rema contro.
Monti: «Molte delle cose fatte credo abbiano sofferto di angustia se prese tutte insieme, ma hanno permesso di evitare che l'Italia avesse un tracollo forse per lungo tempo irreversibile, e con essa l'Europa».
(Il Messaggero del 7 novembre 2012)
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Il tracollo evitato è quello dove ci stava conducendo l'inettitudine di Berlusconi e la tutela prioritaria dei suoi interessi personali, economici e penali.
Ancora oggi il cavaliere frena sull'attività del governo Monti, mettendo avanti condizioni contraddittorie purchè a suo personale vantaggio.
Si è vantato di essere3 stato lo statista che ha imposto il bipolarismo, ma adesso emerge che con il bipolarismo chi vince governa, e non sarebbe lui, per cui non gli va bene più il bipolarismo e preferisce il sistema elettorale tedesco che obbliga a grandi coalizioni, perchè Berlusconi pretende poter operare sulle decisioni anche da sconfitto. Per questo tace e non si espone con decisioni che dovrebbe, poi, smentire.
Monti ha salvato l'Italia dal tracollo, ma Berlusconi pretende di salvare le sue aziende fallimentari dal tracollo, a spese dei contribuenti, come a spese dei contribuenti ha realizzato la ristrutturazione milionaria della mega villa in Sardegna, coperta da segreto di Stato per evitare che venissero evidenziati gli abusi realizzati. Ora c'è un segreto di Stato di proprietà di un privato che ha costruito su terreni demaniali, appropriandosene con la tecnica della rapina con destrezza.
Il futuro del mondo occidentale, oggi è in mano agli elettori USA, se non dovesse vincere Obama tornerebbe la politica aggressiva del capitalismo imperialista di Bush, tanto caro a Berlusconi.
Non sarà che Berlusconi aspetta l’esito delle presidenziali americane per decidere con chi stare e come districarsi nelle nebbie del suo impero economico in forte decadenza ?
Dagli amici mio guardi Dio..!
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Così dopo Sant’Agostino, anche Berlusconi ha dettato le sue “Confessioni”.
Tampinato senza tregua dai magistrati di Palermo che volevano sentirlo come persona informata dei fatti, ha dovuto cedere ai “pressanti inviti” dei magistrati, ma non senza segnare un punto a suo favore, avendo ottenuto la trasferta dei magistrati a Roma che non la sua a Palermo; d’altra parte un approfondito studio, comploetato da dettagliata relazione da parte dell’avv. Ghedini ha dimostrato che da Palermo a Roma c’è la medesima distanza che tra Roma e Palermo, per cui il cavaliere ha potuto insistere sulla “promenade” dei magistrati.
Ghedini e Longo sono rimasti fuori dalla porta non essendo consentita la presenza di avvocati quando si tratta di interrogare un teste informato dei fatti, e chi più informato dei fatti in oggetto che digradavano i quattrini elaregoti dal cavaliere al suo fidato e prezioso amico Dell’Utri ?
In fondo si è trattato di appena 40 milioni di euro, già 80 miliardi delle vecchie lire, più 21 milioni per l’acquisto della dimora di Dell’Utri con vista-lago e 60 stanze (sia quanti bunga-bunga…??!!), pagata, secondo gli inquirenti appena 10 milioni in più del suo valore reale, con versamento della somma il giorno precedente la sentenza della Cassazione che avrebbe potuto anche mandare in galera il sen. Dell’Utri e versati direttamente in un conto cifrato a Santo Domingo, quasi a voler predisporre una gran fuga.
Suo malgrado il cavaliere ha dovuto subire l’interrogatorio, dopo l’ultimo tentativo dei magistrati, quando lo stesso cavaliere manifestò la volontà di avvalersi del diritto di non rispondere.
Cos’ha detto di nuovo ?
Nulla ! Ha ribadito che le somme elargite erano prestiti infruttiferi, mai rimborsati, da considerare come un aiuto ad un amico prezioso, desideroso di acquistare tanti bei libri, di ristrutturare la villa (poi venduta al medesimo Berlusconi, il quale, così, ha pagato la medesima villa due volte e sempre con prezzi maggiorati).
Da Noemi con aiuti alla famiglia, a Ruby con quattrini per non farla prostituire; ai prestiti senza rimborso a Tarantini, a Lele Mora, ivi compreso il pizzo al fido fede; quindi appartamenti, quattrini, gioielli, regali alle olgettine; e ancora la Minetti, che però da un certo periodo i costi del mantenimento sono stati assunti dalla collettività essendo stata promossa consigliere regionale della Lombardia, connivente Formigoni che le assegnò un posto nel listino bloccato
Riassumendo:
· Soldi a Dell'Utri ? Aiuti ad un amico bisognoso di tanti libri, ovviamente preziosi, per arrivare a 40 milioni di euro, tra i quali il manoscritto originale della Divina Commedia;
· Soldi a Lele Mora ? Aiuti ad un amico bisognoso, compreso il pizzo a Fede, anche lui amico e bisognoso, che, però, si finanziava prelevando dal prestito a Lele;
· Soldi a Tarantini ? Aiuti ad un amico bisognoso, ma gran fornitore di escort; in associazione a delinquere con Lavitola.
· Soldi a Noemi e famiglia… Letizia… (basta il nome);
· Soldi a Ruby ? Aiuti ad un'amica bisognosa, per non farla prostituire; sarebbe stato gravissimo se il nonno Mubarak fosse venuto a conoscenza che la nipotina si prostituiva e Berlusconi non avesse fatto nulla per portarla sulla strada……. buona;
· Soldi alla Minetti ? Aiuti ad un'amica bisognosa, con stipendio e futuro vitalizio a carico dei contribuenti;
Soldi alle olgettine ? Aiuti ad amiche bisognose, per un totale (ma quello noto) di appena 130 ragazze, perché gli aiuti del cavaliere hanno una sola condizione ormai conosciuta in tutta l’Europa;
· Soldi a Mangano ? Aiuti ad un mafioso, già persona per bene e in odore di omertoso eroismo, nonchè bisognoso di con …tante.
{ Pubblicato il: 08.09.2012 }