Avevamo denunciato il silenzio del capo del governo e del Capo dello
Stato sugli ultimi scandali e in generale sulla corruzione che sta
letteralmente divorando il futuro del nostro paese e dei nostri figli
e nipoti, nonchè le loro prediche a senso unico rivolte solo ai
sindacati e a chi vive di stipendio, salario o pensione. Per
correttezza dobbiamo rilevare che nella giornata di ieri il Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione dell'apertura
dell'anno scolastico, ha definito "vergognosi, inimmaginabili,
inaccettabili" i "fenomeni di corruzione" che si verificano in Italia.
Ha poi aggiunto "chi si preoccupa dell'antipolitica, deve saper
risanare in profondità la politica ... Risanare la politica, far
vincere la legge, si può, così come si può far vincere la legge contro
la mafia". Mi pare una dichiarazione importante che registriamo e
sottolineiamo con piacere. Da essa si deduce che per il nostro Capo
dello Stato: 1) la causa della cosiddetta antipolitica è l'attuale
"politica" delle nostre classi dirigenti; 2) la corruzione va
combattuta come la mafia. Sull'altro punto rileviamo che nella
giornata odierna il Presidente della Repubblica ha affermato, in un
messaggio alla Svimez: "nel quadro dell'obbligato risanamento dei
conti pubblici" la politica di rigore "deve coinvolgere tutti i ceti
sociali, a cominciare dai più abbienti". Speriamo che a queste
affermazioni corrispondano dei fatti concreti da parte del governo e
delle forze politiche. Nel mentre ci rallegriamo per queste
dichiarazioni presidenziali, sempre che, ripetiamo, producano dei
fatti conseguenti, dobbiamo pure segnalare il nostro sconcerto per
un'iniziativa segnalata oggi, secondo la quale il sig. Errani,
presidente della Conferenza delle Regioni, avrebbe presentato una non
meglio specificata "proposta" per diminuire i costi della politica
nelle regioni. Cosa vuol dire questo? Adesso di colpo scoprono che si
possono ridurre i costi della politica? Ma poi ... lo faranno
veramente o è solo un diversivo per il popolo bue, per farci stare in
silenzio per un pò di tempo salvo poi riprendere i baccanali di prima?
Queste mosse fatte a caldo, per essere credibili dovrebbero essere
precedute dalle dimissioni di tutti gli interessati per manifesta
incapacità che hanno mostrato in questi anni a far cose che adesso,
con il tintinnio delle manette alle porte, di colpo scoprono che sono
fattibili. E cosa pensare della Polverini che pare non si sia ancora
dimessa, anzi sta tuttora facendo delle promozioni? E poi continuiamo
a chiederci perché il paese non cresce o perché non vengono gli
stranieri a investire in Italia: "mi faccia il piacere" direbbe Totò a
chi dovesse ancora porre quella domanda.
{ Pubblicato il: 27.09.2012 }