tino alted - elisa ferrero
Nessun commentoCara Elisa,
Le scrivo dalla Francia. Non mi soffermo sulle teorie del complotto proposte da lei che si ritrovano tranquillamente sul sito dell'ISM in lingua francese e dove le consiglierei di andare a dare un'occhiata per vedere che tipo di discorsi si tengono, che qui sinceramente hanno particolarmente scioccato, e di pacifista non hanno proprio nulla. Israele sarebbe peggiore dell'adulterio, un entità satanica, nonché articoli particolarmente aggressivi sulla laicità dello stato. Mi sembra che il filo conduttore del suo articolo sia giudicare l'esistenza di una persona "una fortuna" o meno dal tipo di rapporto che ha con i musulmani. Se li stima e li ammira (come lei e ne ha tutto il diritto) ok, poco importa se rispetta anche i non musulmani o le altre minoranze. Lei ci sta dicendo che abbiamo bisogno di persone che non riconoscono il diritto a Israele di esistere, che vanno ad abbracciare capi di Hamas incuranti di cosa possano pensare i capi di Hamas su omosessuali, atei e ruolo della donna, della laicità (orrore la laicità argomento di questo sito). Una curiosità: che effetto., le fa vivere in un paese dove l'omosessualità e l'ateismo sono vietati? Più che di antisraeliani senza se e senza ma, non ci sarebbe bisogno di persone che smuovano queste realtà almeno per gli obiettivi che questo sito persegue? Qui in Europa e soprattutto in Francia abbiamo bisogno di ben altro e cioè di persone che si battano per la possibilità tra ebrei e musulmani di convivere in armonia all'interno della scuola pubblica che sta subendo un esodo di studenti di confessione ebraica e non solo. E più in generale di vivere tutti in armonia difendendo la laicità che dappertutto è in crisi non solo in Italia. Qualunque sia il giudizio su ISM è sicuramente un'associazione che non ha mai lanciato messaggi di riconciliazione in questo senso. Capisco che in Egitto ci siano altre priorità, però appunto mi dica per favore quali e il motivo per cui il rispetto degli omosessuali e degli atei è per lei inferiore al rispetto dei musulmani. Le chiedo un ultima cosa, nei libri di storia egiziani si parla del colonialismo e dello schiavismo contro i neri commesso dagli arabi oppure solo unicamente dell'"entità sionista"?
Saluti,
Tino Alted
Caro Tino,
il motivo per cui apprezzo Vittorio Arrigoni è duplice. In primo luogo, ha agito da scudo umano per proteggere la vita altrui, ad esempio accompagnando i pescatori palestinesi sulle loro barche, sotto costante tiro delle motovedette israeliane. Non riesco a pensare a un’azione più pacifista di questa. In secondo luogo, è stato una preziosa fonte di informazioni dalla striscia di Gaza, anche sotto le bombe, in un momento di oscuramento mediatico e di amnesia internazionale sul conflitto israelo-palestinese davvero sconcertante. Le sue cronache sono per me materiale inestimabile. Nei video e nelle interviste di Arrigoni, circolate in questi giorni, non ho sentito, da parte sua, nessun discorso del tipo che lei cita, sul fatto che Israele sia “un’entità satanica o peggio dell’adulterio”. Ho udito solo forti denunce che nessuno, mi sembra, è stato in grado di smentire. Del resto, Arrigoni non è l’unica fonte. Se queste denunce sono considerate un ostacolo contro la riconciliazione, allora mi permetta di non essere d’accordo. Né la soluzione del conflitto israelo-palestinese, né il dialogo ebraico-islamico, del quale il primo costituisce oggi il massimo ostacolo, possono basarsi sulla mistificazione. Sono fermamente convinta che sia necessario un minimo di giustizia prima di qualsiasi tipo di riconciliazione, a partire dal riconoscimento delle reali responsabilità di ogni parte in causa, che non credo, in questo caso, si equivalgano. Ritengo che la parte palestinese sia la più sfavorita sotto tutti i punti di vista, oggi come nel passato. Basta contare le vittime e i profughi palestinesi, e confrontare la loro qualità di vita rispetto a quella degli israeliani, con un minimo di obiettività. Io credo che Arrigoni abbia avuto il merito di documentare tutto questo, di fronte a una comunità internazionale cieca e muta, spesso intenzionalmente. Se Hamas occupa il posto che occupa oggi, è anche per il silenzio prolungato della comunità internazionale.
Lei mi chiede che effetto mi fa vivere in un paese dove l’ateismo e l’omosessualità sono vietati. La domanda è mal posta. Perché non mi chiede invece che effetto mi va vivere in un paese dove è vietata la libertà di espressione in generale? Dove sono in vigore da trent’anni delle leggi di emergenza che permettono l’incarcerazione e la tortura spietata di qualunque cittadino che esprime una critica al governo, o agli alleati del governo? Dove è impossibile criticare anche le istituzioni religiose, islamiche e cristiane, senza incorrere nella censura? In un paese dove fame e povertà sono cosa comune e il tasso di analfabetizzazione è altissimo, perché studiare costa e i programmi di istruzione pubblica non offrono che un’ideologia precotta, di certo non aiutando a pensare con la propria testa? Naturalmente, i problemi di cui lei parla esistono e mi capita spesso di affrontarli con gli amici arabi, anche con discussioni accese (tra l’altro, non so da cosa lei deduca che il mio rispetto per omosessuali e atei sia inferiore al mio rispetto per i musulmani, è un’attribuzione alle mie parole, da parte sua, del tutto gratuita e ingiusta). Ma come si può pensare che una società sotto un tale stato di oppressione e di privazione dei più elementari diritti umani– e questo vale per l’Egitto, ma anche per altri paesi arabi, alcuni dei quali subiscono, da decenni, l’aggravante della guerra – possa sviluppare una piena coscienza democratica che garantisca la libertà a tutti e il rispetto delle minoranze? Gli arabi, in questi mesi, stanno lottando proprio per costruire una società più giusta per tutti. Combattono per la democrazia, unico terreno sul quale possa fiorire una società che garantisca libertà a tutti, unico terreno sul quale una nuova cultura dei diritti possa svilupparsi. Democrazia e diritti, infatti, vanno di pari passo. Non è un caso, secondo me, che qui in Italia, dove pure l’omosessualità e l’ateismo non sono vietati, ma si sta assistendo a un’erosione lenta della cultura democratica, riemergano anche idee razziste e discriminazioni contro le donne, gli omossesuali, gli immigrati, i rom, gli ebrei, e altre minoranze ancora. Le ricordo inoltre, visto che lei parla di musulmani, mentre io, nel mio articolo su Arrigoni, parlavo piuttosto di arabi ed egiziani, che l’assenza di una reale cultura dei diritti colpisce, nei paesi arabi, anche i cristiani, non molto più aperti dei musulmani su questioni come, ad esempio, i diritti delle donne o degli omosessuali.
Tuttavia, agli arabi, finora, la lotta per la democrazia è stata impedita da regimi autoritari e sanguinari, largamente sostenuti dall’Occidente. Israele, dal canto suo, ha intessuto strette alleanze con i peggiori regimi della regione, tra cui l’Arabia Saudita e l’Egitto di Mubarak. Il contratto di vendita del gas egiziano a Israele, a un prezzo molto inferiore rispetto a quello internazionale, che ha sottratto innumerevoli ricchezze alla popolazione egiziana, è un dato di fatto. Lo sfruttamento da parte dell’ex regime egiziano - fedele alleato di Israele - di gruppi di salafiti - fedeli all’Arabia Saudita, a sua volta fedele alleata degli Stati Uniti, a loro volta fedeli sostenitori e protettori di Israele - per compiere un attentato a danno dei copti, è stato svelato da poco. Dunque non è nemmeno strano pensare che, di fronte alle sollevazioni delle popolazioni arabe, i sauditi e gli israeliani siano pronti a tutto per preservare lo status quo. Le interferenze di tali paesi, ed altri ancora, negli affari interni dei loro vicini sono all’ordine del giorno. Mossad e mukhabarat arabe sono una realtà, la cui presenza pesa nella regione, anche se, naturalmente, è difficile avere le prove dei loro atti. Nel mio articolo su Arrigoni chiedevo semplicemente che gli argomenti degli arabi venissero presi in seria considerazione, e non scartati come opinioni di fanatici.
E per quanto riguarda i libri di storia egiziana, tenga presente che i manuali per le scuole – i quali, tra l’altro, sono ora sottoposti a revisione, proprio grazie ai risultati della rivoluzione del 25 gennaio - erano subordinati al controllo governativo, e il regime egiziano è sempre stato alla ricerca disperata di consensi per la sua alleanza con Israele. Dubito, dunque, che tali libri contenessero propaganda antisionista, semmai una buona dose di sentimento patriottico per la “vittoria” del 1973. Vede come sono complicate le cose?
Elisa Ferrero
Cara Elisa,
Innanzitutto le tesi del complotto israeliano non c'è bisogno di andarle a cercare nel mondo arabo basta aprire il sito dell'ISM di cui faceva parte Arrigoni, senza contare che simili tesi sono persino passate alla TV italiana, mi sembra però che la realtà sia adesso che due persone (presunti assassini di Arrigoni) sono state uccise senza processo da Hamas con cui arrigoni è sorridente in foto (peraltro potrà trovare questa foto su tutti i siti islamisti più fanatici dove quella di Mandela non si trova di certo). Non so, a meno che hamas non sia diventato il braccio del Mossad, ma allora perché Arrigoni ci andava così tanto a braccetto per rendersene solo conto solo alla fine che opprimeva religisamente? Non mi sembra sia mai stato un movimento laico e per i diritti delle minoranze. Per quanto riguarda l'operato di Arrigoni non conosco assolutamente nulla, può darsi che lei lo conoscesse bene e che le azioni con i pescatori le facesse ogni giorno, però dal punto di vista delle informazioni non riesco a capire come abbia fatto a vedere pogrom contro palestinesi di Cisgiordania in seguito alla strage di Itmar visto che era a Gaza (senza ovviamente esprimere nessuna condanna definendo colono anche un bambino di tre mesi sgozzato), le dico però che mi interessa poco sinceramente discutere di lui il fatto che non trovasse per nulla strano dei cartelli con scritto vietato agli israeliani sinceramente parla da sè. Per quanto riguarda Israele entità peggio dell'adulterio può andare tranquillamente a leggersi questo articolo sul sito dell'ISM
http://www.ism-france.org/analyses/Pourquoi-les-Palestiniens-ne-devraient-jamais-reconnaitre-le-droit-a-exister-d-Israel--article-12492 mi dirà poi se questa gente persegue veramente ideali pacifisti. Per quanto riguarda la riconciliazione tra mondo ebraico e musulmano vorrei solo segnalare che qui in Francia sono arrivate cacciate dal Nordafrica comunità ebraiche-berbere presenti in loco prima della colonizzazione araba, quanto ai profughi in Libano o l'espulsione dei Palestinesi dal Kuwait (200.000) o i vari massacri della Giordania, beh quelli sembrano attirare meno l'attenzione. Per cui qui siamo decisamente arrivati a capire che sono tutti pretesti e che l'ossessione antisraeliana esiste eccome e non solo tra i musulmani. Il fatto poi che una persona coraggiosamente vada a salvare vite umane, beh sa quanti umanitari medici sono in Africa e muoiono uccisi da ribellioni varie o magari perché veramente scomodi e fanno un trafiletto su un giornale?
Con stima,
Tino Alted
mi dispiace che lei insista a voler parlare di Vittorio Arrigoni e del suo rapporto con Hamas, nonostante dica che non le interessa discutere di lui. Il punto centrale del mio primo articolo era ben altro. Spostare il dibattito su Arrigoni è un modo per distrarre l’attenzione da altri problemi più grandi, ma le dirò comunque, ancora una volta, la mia opinione in proposito, poi chiuderò il discorso. Trovo, infatti, di cattivo gusto discutere delle idee di una persona che non è più in grado di esprimerle da sé.
{ Pubblicato il: 21.04.2011 }