Enrico VIII, prima del suo distacco dalla chiesa di Roma a causa del ripudio di Caterina d’Aragona e del matrimonio con Anna Bolena, era stato proclamato dal papa defensor fidei. D’altra parte, il papa Medici Clemente VII avrebbe volentieri concesso lo scioglimento del matrimonio del re inglese con la principessa spagnola (qualche decennio prima un altro papa aveva annullato, senza tanti patemi d’animo, il legittimo matrimonio del re di Francia Luigi XII), se non fosse stato per il duro avvertimento del nipote di Caterina, l’imperatore Carlo V : “sta attento a non toccare il matrimonio di mia zia, altrimenti ti combino un altro sacco di Roma, più terribile di quello del 1527”. Berlusconi divorzierà civilmente e quindi non ha bisogno dell’aiuto papale, ma gli farebbe tanto piacere che la santa chiesa lo aiutasse a vincere le prossime elezioni. E’ vero che la sua vita privata non è molto conforme alla morale cattolica, ma egli è pronto a difendere i valori della tradizione cristiana e a bandire la crociata. E la santa chiesa anche questa volta si piegherà, altrimenti rischia di perdere privilegi e finanziamenti. Molto peggio del sacco di Roma.

{ Pubblicato il: 30.04.2011 }