1 commento di giovanni la torre
Al punto che vi e' chi ritiene che una non meglio specificata "patrimoniale", consentirebbe di fare a meno di Marchionne e, per converso, di fare rientrare in talia i cervelli (?) che ne sono fuggiti.
Parole in libertà:
Come se la patrimoniale fosse il noumeno kantiano o l'utopia di Tommaso Moro o... l'isola dei famosi?
1) Come ha ben detto il Presidente Monti, nessun ostacolo di principio osta alla patrimoniale.
Aggiungo: purche' si tratti di non aggiungere ad imposte pagate da quanti le pagano altre imposte.
2) Secondo Monti non vi sarebbero gli strumenti sufficienti: in gran parte non vero, giacche' il patrimonio immobiliare e' facilmente monitorabile, e in gran parte, di gran lunga prevalente, monitorato. E tassato. in specie con l'IMU che e' una patrimoniale. Cos'altro se no? Mentre il patrimonio mobiliare e' monitorato anch'esso, per quanto concerne depositi bancari e postali, fondi comuni, Sicav, titoli gestiti da intermediari abilitati. E tassato con una patrimoniale, tassa sui depositi, sul capital gain, sui dividendi. In aggiunta, anche con imposizione sul reddito;
3) Altra patrimoniale esistente e' l'IVIE, che tassa , molto discutibilmente, la proprieta' di immobili posseduti all'estero da chi, anche gli extracomunitari, risiede stabilmente in Italia e l'IVIA che tassa i depositi in denaro posseduti dai predetti soggetti all'estero, come se immobili, casomai gia' tassati, in altri Paesi e depositi fossero in Italia.
Considerazioni schematiche e brevi:
a) Rimane da tassare, tout court, il gettito enorme dell'evasione fiscale in generale e i proventi della criminalita' organizzata e della corruzione, organizzando innanzitutto una lotta efficace contro i paradisi fiscali (quelli veri) da cui puo' derivare un gettito importante, anche a regime; ma non e' una patrimoniale.
b) Se si pensa ad una patrimoniale che tassi in modo generalizzato quanto gia' tassato, altro non sarebbe che una sommatoria capace di ammazzare definitivamente il cavallo, o meglio il superstite ronzinante , mentre se si tratta di tassare i cosiddetti grandi patrimoni, il gettito non risulterebbe notoriamente affatto significativo e tale da abbattere significativamente il debito, ache e a prescindere dalla preoccupazione di chi paventa ulteriori fughe di capitali. Casomai misure del genere richiedono processi di armonizzazione, quantomeno in ambito UE.
c) Cosi' semplicisticamente posta: la patrimoniale per abbattere il debito e far rientrare i cervelli in fuga, barattandoli con Marchionne, la questione e' davvero mal posta.
Non abbiamo bisogno di grida, come sempre, infefficaci, come insegnava il Manzoni descrivendo le gesta del Governatore Ferrer
d) Ne' dobbiamo ignorare che, lo diceva Einaudi, il risparmio con cui si accumula il patrimonio ( da tassare?) e' quanto rimane dopo avere pagato le tasse e sottratto al ricavo l'utile. Quante volte e' necessario pagare le tasse sulla stessa base imponibile?
e) Altra cosa sarebbe se si trattasse di prelievo forzoso (non una patrimoniale) o di prestito volontario(?) . l'oro per la patria? - . Ce ne sono le condizioni?
f) Altra cosa, ancora, sarebbe una tassazione a regime, con aliquota bassa, su patrimoni oltre una certa, rilevante, soglia, quattro, cinque milioni.
Questo sarebbe possibile senz'altro al netto di somme trafugate all'estero in nero..
Ma non illudiamoci che possa abbattere significativamente il debito pubblico, sarebbe modesto il gettito.
E tuttavia sarebbe il segno di un, sia pure modesto in assoluto, sacrificio eticamente dovuto, a carico di chi ha di piu'.
Che non per questo "piangerebbe".
La strada di una giustizia fiscale e' irta di difficolta', ma si deve intraprendere senza se e senza ma.
I mezzi e gli obiettivi piu' importanti, e ineludibili:
A) La guerra internazionale contro i paradisi fiscali, in senso anche sostanziale ( ovvero quei luoghi, dovunque essi siano, in cui il denaro evaso o acquisito dalla criminalita' viene depositato) e la finanza creativa di carta;
B) Sin d'ora: il contrasto d'interessi tra prestatore di beni e servizi e cliente/ utrente-consumatore per fare emergere il sommerso, con una sapiente politica di deduzioni mirate e implementazione di banche dati e incroci;
C) Semplificazione della riscossione.
Esempio: perche anche in Italia, come in Francia e in altri Paesi, non arriva a ciasuno una dichiarazione (IMU, IRPEF ecc) gia' compilata dagli Uffici (salva possibilita' di emenda e integrazione), con indicazione degli importi da pagare e un bel bolletrtinoi MAV esente da commissioni bancarie?
In tal modo gli stessi controlli avverrebbero a monte e non a valle, con risparmio di tempo, aumento e maggior certezza del gettito, stima meno approssimativa dell'insoluto e dell'evaso, diminuizione dell'enorme contenzioso (attualmente circa un milione di cause trbutarie all'anno, che al 60 per cento sono vinte dal contribuente).
Per di piu' il contribuente non dovrebbe soffrire le pene degli inferi per compilare moduli inestricabili e anche se i commercialisti e i tanti Caf lavorassero un po' meno, forse ne varrebbe la pena.
Apriamo un dibattito , vero e non finto e scioccamente ideologico, o meglio basato su "pregiudizi" semplicistici?
{ Pubblicato il: 18.11.2012 }