[34] Corriere della Sera: "Matto chi mi accusa". Così replica la Cancellieri, il cui orgoglio - come ha detto - è il suo onore. Ed è vero. Solo un matto può stupirsi e indignarsi per il caso Ligresti in un Paese come l'Italia dove la raccomandazione è un intervento umanitario, la cooptazione una scelta comprensibile,  il nepotismo negli uffici pubblici una garanzia di stabilità. Tutti dovrebbero fornirsi per tempo di queste forme di fratellanza solidaristica. Noi non siamo come i terribili popoli del nord, dove la dignità è riposta nel comportamento irreprensibile per cui, se qualcuno viene sorpreso in carenza di irreprensibilità, tutti, ma proprio tutti lo emarginano e lo condannano. Tutto questo non è umano nè caritatevole. E se chi suicida in carcere per la sua terrificante, insopportabile disperazione non si è premurato di trovarsi prima un po' di solidarietà tanto da farsi aiutare al momento del bisogno, noi italiani comunque ci commuoviamo e lo compiangiamo. Purchè però non siano in molti a farlo, perchè noi italiani siamo per fortuna facili all'assuefazione e tutto ci diventa alla fine noioso. Come non dare quindi ragione alla Cancellieri il cui orgoglio è il suo onore?