Il Partito democratico apre a Pesaro la sua grande festa nazionale: ottima organizzazione, come sempre, e tentativo di ristabilire l’orgoglio della propria identità. Ma di quale identità si tratta? Passano gli anni, si avvicendano i segretari, ma il volto politico e culturale del partito resta ambiguo. Intanto, la vicenda Penati mostra chiaramente che il maggior partito di opposizione soffre della stessa malattia che inquina la maggioranza. Forse non nella stessa misura, anche perché non dispone delle stesse leve di potere, ma certamente il male è ramificato e ben radicato. La corruzione non è, nella politica italiana, un insieme di casi sporadici dovuti alla scarsa sensibilità morale di alcuni dirigenti. E’ una crisi sistemica, che coinvolge tutti i partiti, anche quelli che si atteggiano a censori morali. Una crisi che nasce dall’incrocio, a tutti i livelli, di affarismo, pubblica amministrazione e partiti politici. Spesso, nella politica locale non meno che in quella nazionale, i partiti sono bande contrapposte che si contendono il denaro pubblico e tentano anche di estorcere quello privato. E magari, mentre rubano, invocano il bene comune.

{ Pubblicato il: 29.08.2011 }