Il lezzo che viene da Siena è proprio dei più sgradevoli. La cosa che sempre colpisce, anche se non determina mai alcun miglioramento in Italia, è come possa accadere che uomini così incapaci (o cos'altro?) possano essere messi in posti di così alta responsabilità e sperperare denaro che poi la collettività deve coprire. Addirittura in questo caso l'interessato (Mussari) ebbe a dichiarare tempo fa: "quello di banchiere non è il mio mestiere". Roba da matti! Si potrebbe conoscere chi lo ha "costretto"? I fatti sono noti. Il primo, più grave, è stato l'acquisto a fine 2007 della banca Antonveneta dagli spagnoli del Santander (dove il presidente è dell'Opus Dei) pagando un prezzo superiore del 50% di quello pagato dallo stesso venditore qualche mese prima, cioè tre miliardi di euro in più. Il secondo riguarda dei contratti derivati stipulati dal Mps per nascondere delle perdite di bilancio negli anni scorsi, perdite che stanno emergendo ora, non si è ancora capito se superiori e di quanto a quelle che si volevano nascondere. Questi sono i fatti, adesso svolgiamo alcune considerazioni:

1) come mai la Banca d'Italia di Draghi non ha mai indagato a fondo su quell'acquisto dell'Antonveneta il cui prezzo doveva indurre a qualche attenzione?

2) su corriere.it di oggi un giornalista parla (mi sembra per la prima volta) di "tangentone" per la predetta operazione. In particolare Paolo Mondani scrive "la partita che può far male è quella del tangentone sull'acquisto della banca Antonveneta". Mi pare che mai un giornalista sia stato così esplicito su questa vicenda, qualche magistrato l'ha già convocato?;

3) a proposito dei derivati, la banca giapponese Nomura a sua difesa ha portato una registrazione telefonica nella quale si sente che era stata verbalmente rassicurata da Mussari che dell'operazione era stato informato il Cda del Mps e che il testo del contratto era stato visionato dai revisori. Mi sembra come quando da ragazzi si andava ai film vietati e la maschera chiedeva "ce l'hai 18 anni?". Cara banca Nomura, sa benissimo che in questi casi si chiede l'estratto dal libro dei verbali del cda e un attestato dei revisori se si vuol conoscere veramente le cose come stanno, se poi si vuol fare solo finta allora va bene tutto;

4) oggi il presidente del Mps è quell' Alessandro Profumo che proprio con i derivati ha prima arricchito e poi messo nei guai l'Unicredit (e per questo motivo fu defenestrato), e per i quali oggi la sua ex banca è implicata in procedimenti giudiziari pesanti avviati dalla clientela. Questo personaggio può indagare e giudicare con serenità la vicenda esplosa nell'Mps, se da qualche altra parte si trova coinvolto nella posizione opposta, cioè di chi ha piazzato i derivati?

5) la Fondazione Mps, azionista di maggioranza della banca che avrebbe dovuto controllare, ha tuonato che valuteranno se avviare l'azione di responsabilità a carico dei precedenti esponenti. Uh là là, diranno gli sprovveduti che forse credono che l'azione di responsabilità sia un'azione penale che determina chissà quali punizioni. E invece bisogna sapere che la predetta azione è di natura "civile" (i reati eventualmente vanno perseguiti singolarmente), e tende a recuperare le perdite dagli amministratori negligenti, ma si dà il caso che normalmente non si trova mai niente o ben poco di beni intestati a costoro su cui rivalersi, perché li hanno ben imboscati all'estero da qualche parte, quindi si rischia spesso che il tutto si risolva in inconcludenti e onerose spese per avvocati;

6) vogliamo infine dare un'occhiata anche a tutte le commissioni pagate per queste operazioni e vedere in quali tasche sono andate?